Sanità, Gambini a Ceriscioli: “Sbagliato tagliare i piccoli presidi. Per l’ospedale unico non ci sono fondi”

Maurizio Gambini, sindaco di Urbino
di ILENIA INGUI’

URBINO – Gambini boccia il piano di Ceriscioli sul riordino della rete sanitaria. Non c’è condivisione riguardo allo svuotamento dei piccoli ospedali dell’entroterra, tantomeno sulla creazione di un nosocomio unico sulla costa: “Non ci sono le risorse necessarie, la Regione ci deve spiegare in che tempi e come pensa di fare” dice al Ducato il sindaco di Urbino Maurizio Gambini. Inoltre bisogna tener conto delle varie esigenze che arrivano dal territorio in modo da “preservare i piccoli presidi ospedalieri”.

I punti critici sui quali Gambini manifesta tutti i suoi dubbi e le sue perplessità riguardano fondamentalmente “il primo soccorso su tutto il territorio”. “Il primo punto è che nei piccoli ospedali di Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone – che in qualche modo vengono chiusi – devono rimanere almeno i pronto soccorso. Non è che possiamo togliere i servizi per la creazione dell’ospedale unico e poi l’ospedale unico non si fa. La sensazione di molti – ha aggiunto – è che si voglia smantellare e svuotare l’ospedale di Pergola e quello di Urbino”.

Le dichiarazioni del primo cittadino urbinate arrivano il giorno dopo la conferenza dei Sindaci di Area Vasta 1. Ieri sul tavolo del Collegio Raffaello si sono discusse due questioni: il riordino delle reti cliniche della Regione, “un piano – ha dichiarato Gambini– che non ha mai funzionato” e la nomina del nuovo presidente, che succederà all’ex sindaco Franco Corbucci.  I motivi della controversia sono da ricercare in due decreti approvati dalla giunta regionale – n.665/2015 e n.666 del 2015 – che riguardano la riorganizzazione sanitaria marchigiana. I 27 sindaci presenti alla Conferenza (in totale sono 61) hanno chiesto con un comunicato al presidente della Regione di bloccare la riforma per discutere meglio proprio con gli amministratori territoriali.

Quali potrebbero essere le alternative al riordino della sanità provinciale? “Il primo soccorso – ha spiegato – è un diritto di tutti i cittadini: o si hanno dei presidi veri attivi 24 ore su 24 su tutto il territorio, che però non sono facili da realizzare, oppure si deve garantire un soccorso con eliambulanza in loco che nei casi più gravi possa prelevare i pazienti su tutto il territorio provinciale nel giro di 5-10 minuti. È impensabile – ha sottolineato – avere l’eliambulanza ad Ancona e che coloro che abitano nelle periferie – Apecchio ad esempio – devono aspettare 40 minuti prima che arrivino i primi soccorsi. Ciò vuol dire di fatto far morire la gente”.

Sui motivi che portano Gambini a criticare il nuovo accordo sulla sanità, c’è il mancato coinvolgimento dei singoli primi cittadini: “Di fatto la discussione è stata fatta unilateralmente dalla Regione e da chi legifera, quindi nessuno dei sindaci condivide questo piano di riorganizzazione della Sanità provinciale. È una cosa grave – ha aggiunto – perché ci cade addosso una decisione che non abbiamo condiviso”.

“L’obiettivo di Urbino – ha commentato il sindaco – è riportare l’Area Vasta alla sede di Urbino perché è un servizio centrale rispetto a tutto il territorio. Tutti condividiamo il fatto che non doveva essere spostata, se non si modifica questo assetto, non si può modificare l’elezione del presidente”.

Gambini è ancora presidente pro tempore della Conferenza dei sindaci dell’Area vasta 1, sulla mancata elezione del nuovo presidente, per non aver raggiunto, durante la votazione, il numero legale dice: “È stato un caso, ma così com’è il piano non viene accettato”. Sostiene che deve essere necessario un cambiamento nelle dinamiche dell’assetto provinciale: “Era stato detto da Ceriscioli – che era sindaco di Pesaro – che c’era un accordo: a Urbino la presidenza, a Fano l’Area Vasta e a Pesaro la sede dell’azienda sanitaria”.

Su un possibile accordo col presidente della Regione Marche, ha risposto: “Non abbiamo ancora parlato”. Il sindaco della città ducale è stato incaricato di invitare il governatore, in qualità di assessore regionale alla Sanità, alla prossima assemblea d’Area Vasta in programma per la prima settimana di dicembre: “Sarebbe doveroso che il presidente venga”.