Da Granada a Fermignano, l’avventura in bici di Dario

di LUCIA GABANI

Tanti viaggi per il mondo ma tutti a basso costo perché un vero viaggiatore cerca l’avventura e vuole scoprire le specificità del posto in cui si trova. Questo è lo spirito con cui Dario Scaramucci, un ragazzo di Fermignano nato nel 1985, ha vissuto i suoi primi 30 anni di vita. I viaggi e la bici sono due delle più grandi passioni di Dario e unirle è stata una combinazione vincente, per questo ha deciso di partire dalla città in cui vive, Granada e tornare a casa, a Fermignano, in sella alla sua mountain bike. Dario ha percorso 2500 chilometri raccontando la sua avventura, durata circa due mesi, nel suo blog Torno a casa in bici. Un viaggio fatto esclusivamente lungo strade di campagna, percorrendo tratti a volte pericolosi, ma caratteristici e sempre sorprendenti.

Il viaggio è iniziato in compagnia del suo amico Kevin, da Granada, ma dopo dieci giorni Dario ha continuato da solo la sua avventura passando le notti in tenda, accampandosi ai bordi delle strade che stava attraversando o chiedendo ospitalità su Warm Showers, un sito in cui le persone mettono a disposizione una stanza del proprio appartamento per accogliere i viaggiatori di passaggio. Nel tragitto verso casa, Dario ha pagato solo due notti passate in un bed and breakfast ma solo perché il meteo non gli permetteva di fare altrimenti.

“È stata un’avventura ma non sono mancate le difficoltà” racconta Dario. “La mia guida era Google Maps e grazie alle immagini satellitari potevo vedere i percorsi alternativi per il mio viaggio. E poi, viaggiare di fianco allo smog delle macchine e dei camion non mi piaceva”.

Il viaggio di Dario è stato un susseguirsi d’incontri: ciclisti come lui, persone che gli offrivano acqua, soprattutto in Andalusia dove non è facile reperirla, altre che lo hanno ospitato in casa propria. Ma non solo: scegliendo di percorrere le campagne, a Dario è capitato di dormire in compagnia di mucche al pascolo, volpi e cinghiali.

Chi è Dario? Un appassionato di viaggi e un amante della bici. Dopo la laurea triennale laurea in scienze motorie e un master in fisioterapia all’Università di Urbino ha deciso, insieme alla sua ragazza Elena, di partire per otto mesi in Sud America. Così dai 20 ai 27 anni ogni occasione è stata buona per prendere uno zaino e partire alla scoperta di posti nuovi in Europa, Nord Africa, Sud America e Canada, il più delle volte in compagnia della fidanzata Elena.

I due sono andati alla scoperta di Messico, Cuba, Costa Rica, El Salvador, Guatemala e Nicaragua: qui hanno lavorato in un ecovillaggio, o, come, lo  definiscono loro “un ostello nella giungla”, dove vivevano in un ex pulmino scolastico trasformato in un bar con un letto per riposare la notte. Durante i tre mesi trascorsi qui,  si occupavano di accogliere i clienti, insieme a dei “padroni di casa” fuori dall’ordinario: serpenti e tarantole.

 
Il ritorno degli avventurieri. Dopo otto mesi in America centrale, Dario ed Elena hanno deciso di rimpatriare: stavano per diventare zii, ma da veri viaggiatori non si fermati a lungo a Fermignano.

Infatti, meno di due mesi dopo essere tornato, Dario è salito di nuovo su un aereo: destinazione Canada, questa volta per lavorare in una fattoria, raccogliendo frutta e verdura per mettere da parte un po’ di soldi. L’obiettivo era tornare in Nicaragua, dove aveva deciso di prendere in gestione un ostello insieme ad altri ragazzi conosciuti durante i precedenti viaggi. Il progetto è poi sfumato, e Dario ha deciso di tornare a Fermignano, anche se ancora una volta è stata solo una breve permanenza.

L’avventura a Granada. Dopo aver vinto una borsa di studio, infatti, Elena è partita per Granada nell’aprile del 2013 e appena un mese dopo, Dario l’ha raggiunta. Qui, ispirato dalla lettura di Dalla Siberia a casa in bici di Rob Lilwall e da quella di Into the wild, dove il protagonista, Chris McCandless, voleva sfuggire dalla società consumista e capitalista statunitense per ritrovare un contatto diretto con la natura, Dario ha deciso di organizzare il lungo viaggio in bici fino a casa e, come i protagonisti delle sue storie preferite, ha scelto di vivere l’avventura in solitaria.

“Non è stato facile – racconta ora Dario – spesso mi sono ritrovato solo in mezzo al nulla”. E anche il fisico gli ha giocato, ogni tanto, qualche scherzo, come quando prima di arrivare a Barcellona ha pedalato per decine di chilometri facendo pressione solo su un ginocchio perché l’altro era infiammato.

Dopo aver vinto questa sfida Dario è tornato a Granada, questa volta in aereo, e sta studiando per superare il test ed essere ammesso alla facoltà di fisioterapia. Ai viaggi Dario continua a dedicarsi ogni volta che può, poco importa se in aereo, treno o auto. L’importante è esplorare luoghi conosciuti, magari con al seguito un’amica fedele come la sua bicicletta.