Urbino-Tavoleto, i sindaci: “Ricorreremo al Consiglio di Stato. Referendum entro gennaio”

URBINO, 12 DIC – I sindaci di Urbino e Tavoleto sono determinati a completare la fusione tra i due comuni nel più breve tempo possibile nonostante la sospensione del referendum: “Noi andiamo avanti. Faremo riscorso al Consiglio di Stato, perché non vogliamo che questa sospensione faccia perdere ai nostri cittadini finanziamenti importanti per il futuro”. E’ il commento all’indomani dell’ordinanza del Tar in un comunicato diffuso da Maurizio Gambini e Nello Gresta.

Secondo Gambini e Gresta è necessario rimettere in moto la macchina proprio da dove il Tribunale amministrativo ne ha sospeso la marcia: “Il nostro obiettivo è ricominciare da dove ci hanno fermato – e aggiungono – da subito ci attiveremo per indire un referendum comunale entro gennaio per cercare di bruciare le tappe, al fine di diminuire il rischio di perdere opportunità e risorse che oggi le normative consentono, sempre nel caso in cui i cittadini esprimano questa volontà”.

“Nella riunione di ieri sera – racconta Gambini – nessuno ci ha detto che abbiamo sbagliato, anzi ci hanno sostenuto e abbiamo condiviso le perplessità sulla vicenda del Tar. Abbiamo girato tutte le frazioni e in tutti gli incontri abbiamo riscontrato l’accordo dei cittadini”.

“A Tavoleto – spiega invece Gresta – nessuno ha gioito, neanche chi aveva sempre espresso perplessità, anzi ho ricevuto molti messaggi e telefonate di vicinanza e di incredulità. Per Tavoleto la situazione resta molto complicata e il rischio è il commissariamento, a questo si aggiunge la preoccupazione per la gestione della fase che ci traghetterà fino all’udienza del 18 marzo 2016, infatti in caso di commissariamento i cittadini vedranno sfumare la possibilità di esprimere direttamente la loro volontà sull’operazione di fusione per incorporazione, un diritto che tutti avrebbero voluto esercitare con il referendum di domani”.

I sindaci precisano poi di essersi attenuti scrupolosamente alle procedure indicate dalla Regione, che aveva anche ricevuto dal Ministero competente una nota in cui si confermava la correttezza della procedura: “Da parte del presidente della Regione, Luca Ceriscioli, abbiamo avuto il pieno appoggio nel portare avanti questa operazione, visto anche che la linea indicata dal governo va verso l’accorpamento dei piccoli Comuni. Il Tar ci dice, in via cautelativa, che la procedura va verificata in modo più approfondito, ritenendo seppur a un primo esame, che le censure contenute in ricorso non appaiono destituite di fondamento, ma questo non vuol dire che la procedura portata avanti finora sia stata giudicata illegittima”.