Addio chiavette, potenziata la copertura wi-fi al Sogesta

L'ingresso del Campus scientifico di Urbino
di DANIA DIBITONTO

URBINO  –  I ragazzi che abitano le 116 stanze doppie del Sogesta potranno finalmente smettere di ricorrere alle chiavette per collegarsi a internet a spese proprie. Finora, infatti, è mancata una copertura internet ‘ufficiale’ nel settore degli alloggi proprio nel quartiere più tecnologico, al campus scientifico dell’Università di Urbino. È partito da parte dell’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio, l’ordine di acquisto di 25 access point (punti di accesso) e 10 router che copriranno i 6000 metri quadri della struttura.

La copertura wi-fi al campus scientifico era già stata installata anni fa. Gli access point si trovano dentro agli uffici e offrono una copertura del 90%. “Sono vecchi di dieci anni però – spiega uno degli addetti al supporto informatico – e cominciano a non funzionare. Inoltre le aree più periferiche del campus hanno un segnale molto scarso o inesistente”.

I nuovi 25 access point, che hanno una potenza superiore a quelli già esistenti, verranno installati lungo i corridoi. “È stata studiata una copertura ragionata e capillare – continua il tecnico – . Prima, soprattutto per la parte dove abitano gli studenti, la copertura era su base “volontaria”, nel senso che i ragazzi la chiedevano e il supporto tecnico cercava di fare il possibile per coprire le stanze. Ma la filosofia era ”un access point per corridoio e speriamo bene”. Ora invece la copertura sarà doppia, quella vecchia e quella nuova, e nessuno resterà scoperto”.

Gli access point, che servono a mettere in comunicazione i dispositivi mobili (pc, cellulari, tablet) con la rete, e i router, che invece servono a direzionare il traffico dati fra le varie reti, sono già stati acquistati dalla ditta di Ancona Techinform che ha vinto la gara per la fornitura. “Quando l’Ersu ci dirà che il materiale è tutto a disposizione – conclude – tempo una settimana e partiranno i lavori”.

Gli studenti e i residenti del Sogesta si sono arrangiati finora come hanno potuto: “I miei compagni di corso che abitano qui – dice Lorenzo, seduto al bar del campus – quelli nelle stanze periferiche, dovevano pagarsi la chiavetta per accedere a internet.” Ma non tutti lo hanno vissuto come un problema: “Siamo stati anche alcuni giorni senza internet – dice Manuel, residente nel campus, seduto al computer in uno spazio comune – ma in genere si risolveva in fretta. A volte è lento, soprattutto in alcune camere, ma bene o male c’era. Alla fine è solo internet”. Come per dire, ci sono questioni più importanti.