Assunta, anzi no. E l’aspirante cuoca fa causa all’Ersu

di CLAUDIO ZAGO

URBINO – Voleva fare la cuoca all’Ersu. E ci era anche riuscita. Poi, però, è stata esclusa. E adesso è in causa con l’ente. Questa, in breve, è la storia della fermignanese Anna Maria Conti, che aveva partecipato a un bando per un contratto part-time di nove mesi. Avrebbe dovuto lavorare nelle mense universitarie dall’ottobre scorso.

La vicenda. Il nome di Anna Maria era tra i circa 20 forniti dal Centro per l’impiego di Urbino all’Ersu. Questi candidati, che rispondevano ai requisiti per la selezione pubblica, hanno poi affrontato una prova pratica di cucina. Alla fine del test, la commissione esaminatrice dell’Ersu ha pubblicato il verbale coi nomi degli otto selezionati.  In questa lista, c’era anche quello della signora Conti.

Tre giorni dopo, però, la commissione si è riunita di nuovo per riesaminare i requisiti di selezione dei candidati. E con un secondo verbale l’Ersu ha stralciato il nome della signora. Che da assunta, si è trasformata ufficialmente in “non idonea”. La motivazione fornita? Il titolo di studio non vale più come requisito.

I ricorrenti. Per questo l’avvocato Salvatore Asole ha chiesto la sospensione cautelare del secondo verbale Ersu. “Ottenuta la sospensione, chiederemo l’annullamento. L’Ersu si arroga un potere che non ha. Il nome della signora Anna Maria Conti deve tornare a figurare fra gli 8 selezionati”, spiega al Ducato. L’avvocato Laura Mango, che insieme ad Asole difenderà Conti davanti al giudice del lavoro giovedì prossimo, sostiene anche che l’ente, nel rivedere la propria decisione, non abbia coinvolto la diretta interessata.

La controparte. L’Ersu e il suo rappresentante legale hanno rifiutato qualsiasi confronto con il Ducato. Che rimane, tuttavia, disponibile a dar loro voce, qualora decidano di rispondere alle nostre domande.