Luca Varani a Storie maledette: “Potevo fermare gli esecutori. Penso a Lucia ogni giorno”

di ENRICO FORZINETTI e ISABELLA CIOTTI

URBINO – Sapeva che i due esecutori non si sarebbero limitati a sfregiare l’auto, ma non ha fatto nulla per evitare il peggio. Ad ammetterlo durante l’intervista alla trasmissione di RaiTre “Storie maledette” è stato Luca Varani, condannato in secondo grado a 20 anni di prigione come mandante dello sfregio dell’avvocatessa urbinate Lucia Annibali. L’uomo aveva pagato Rubin TalabanAltistin Precetaj per danneggiare con l’acido la nuova auto della sua ex-amante. Ma come sappiamo le cose sono andate diversamente. La sera di martedì 16 aprile 2013 Lucia venne aggredita sul pianerottolo della sua casa di Pesaro e il suo volto rimase sfigurato.

“Avrò per sempre il rimorso di averla ferita fisicamente e psicologicamente – ha riconosciuto Varani nell’intervista con Franca Leosini – vorrei poter tornare indietro ma non si può. Una stupida idea dettata dalla rabbia ha rovinato due vite”. L’uomo ha parlato per la prima volta dal carcere di Teramo. Un colloquio preceduto dalle polemiche: nei giorni scorsi il procuratore di Pesaro Manfredi Palumbo aveva contestato la concessione dell’intervista, quando ancora si attende il terzo grado di giudizio.  

Varani per tutta la puntata ha avuto difficoltà a tenere fisso lo sguardo, non trovando più le parole per rispondere alle domande della Leosini. È stata la conduttrice allora a riportare una frase che l’uomo le aveva detto in privato: “Non c’è giorno, non c’è ora in cui non pensi a Lucia, al suo strazio e al suo volto sfigurato. Se fosse diventata cieca mi sarei suicidato”. L’intervista ha ripercorso la storia dei due, ossessionati l’uno dall’altra, come lo stesso Varani ha riconosciuto. Una relazione iniziata nel 2009 e proseguita in maniera discontinua, visto che l’uomo era fidanzato con un’altra donna.

Le cose sono precipitate quando Lucia si è allontanata dall’uomo dopo aver rivelato la loro relazione alla compagna di Varani. L’avvocato di Pesaro ha ricordato anche di aver preso l’idea di danneggiare la macchina dell’ex amante da un caso precedente. “Mi assumo la paternità della spedizione dei due uomini, ma non credo di aver ispirato altri casi come quello di Martina Levato e Alexander Boettcher” ha sottolineato l’avvocato, facendo riferimento alla coppia condannata per aver aggredito con l’acido un ex-fidanzato della ragazza.

Varani non si sottrae dunque dalle responsabilità del passato ma guarda anche al futuro. “Ora è giusto che paghi, ma voglio riscattarmi – conclude l’uomo – credo che un giorno Lucia potrà perdonarmi, farà bene anche a lei”.