I pensionati volontari: “Vogliamo renderci utili, Urbino rinnovi la convenzione con l’Auser”

URBINO – La convenzione tra il Comune di Urbino l’Auser, l’associazione di pensionati volontari, è scaduta il 31 dicembre 2015 e non è ancora stata rinnovata. Per ora gli associati possono solo fare da accompagnatori a bambini e disabili fuori dalle scuole, ma vorrebbero poter tornare a occuparsi anche della manutenzione dei luoghi pubblici e dei cimiteri dell’area comunale, come fanno da anni.

Il Comune sta discutendo se riproporre la convenzione e all’ultimo consiglio comunale di martedì 16 febbraio non sono mancate le polemiche. Le opposizioni, Pd e Movimento Cinque Stelle, avevano sollevato dei dubbi su come l’Auser usa i fondi comunali, che la giunta pensa di tagliare: da 82.000 a 65.000 euro.

Il consigliere Pd Gianfranco Fedrigucci aveva chiesto se fosse opportuno anche introdurre una visita di idoneità, mentre Emiliana Forti (M5S) si domandava come venissero selezionati i volontari e se i rimborsi destinati ai volontari non dovessero essere equiparati a una forma di sostegno al reddito.

“Sono nato, cresciuto e morirò qua a Urbino –ci dice Sauro, ex meccanico di 71 anni, mentre accompagna un bambino nella sua classe alla scuola elementare Giovanni Pascoli – voglio che questo sia un posto in ordine. Non lo faccio di sicuro per lucro”. Normalmente Sauro, come altri pensionati iscritti all’Auser, si occupa anche di falciare l’erba di alcune aree verdi: “Se il Comune non vuole più farci fare manutenzione e preferisce assumere qualcuno va bene, ma si sbrighino a decidere: l’erba cresce”.

Al volontario fa eco il presidente dell’Auser di Urbino Mario Baldari che aggiunge: “I soldi che ci arrivano li usiamo tutti per pagare l’assicurazione ai nostri associati, per la benzina dei tagliaerba e gli attrezzi, oltre al rimborso di 0,41 centesimi a chilometro dei volontari”.

“Per quanto riguarda le visite di idoneità saremmo disponibili a farle, ma così verremmo equiparati a dei lavoratori dipendenti – continua Baldari – allora tanto vale che assumano dei dipendenti e la facciamo finita”.

Sui criteri di selezione dei volontari, Baldari sorride: “Gli unici che rifiuto sono quelli che vengono qua pensando di trovare un lavoro. Alcuni consiglieri comunali vogliono equiparare questa attività a un sostentamento al reddito? Li invito a venir qua, fare quello che i volontari fanno ogni giorno con i rimborsi che prendono –come previsto dalla legge nazionale sul volontariato, la legge 266 del 1991 – voglio vedere quanti di loro sarebbero disposti a farlo”.

Nonostante la polemica montata in consiglio comunale, nessuno all’interno dell’amministrazione cittadina contesta il buon lavoro dei volontari. Si pensa tuttavia di ridurre le loro aree di competenza per affidarle, tramite appalto, a ditte esterne. Non una novità come ricorda Luigi, un altro volontario presente fuori dalla Giovanni Pascoli: “In passato avevano già affidato la pulizia di alcune zone a una cooperativa. Era successo per esempio con Monte Raffaello. Ma quando, nel 2011, doveva passarci il giro d’Italia, per pulire il Comune richiamò noi”.