Un milione per celebrare Raffaello a 500 anni dalla morte. Approvata la legge in Parlamento

di MATTEO DE RINALDIS

URBINO – Nel 2020 saranno passati 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio. Una ricorrenza che sarà sicuramente celebrata in grande stile a Urbino, grazie anche a una legge approvata il 3 maggio dalla Camera dei Deputati. La norma prevede la creazione di tre comitati promotori per omaggiare, oltre che il pittore urbinate, i 500 anni della morte di Leonardo Da Vinci (1519) e i 700 anni da quella di Dante Alighieri (1321). Tutti favorevoli a eccezione del MoVimento 5 stelle che si è astenuto contestando la creazione di altri comitati e poltrone “da spartirsi secondo logiche clientelari”.

Il ddl era stato presentato su iniziativa del Governo in commissione Cultura lo scorso 21 marzo, relatrice Flavia Piccoli Nardelli (Partito Democratico): “I tre comitati dovranno elaborare un programma culturale relativo all’opera e ai luoghi legati alla figura da celebrare”, celebrazioni che vanno dal restauro di opere d’arte, attività di ricerca e la gestione di manifestazioni dedicate ai tre artisti.


I comitati avranno sede nel ministero dei Beni culturali e saranno composti da un massimo di 15 componenti scelti tra personalità di “comprovata competenza e conoscenza della figura da celebrare”. Un terzo sarà scelto direttamente dal ministero dell’Istruzione, mentre l’incarico sarà conferito attraverso un decreto del ministero dei Beni culturali che dovrà essere emesso entro 60 giorni dall’entrata in vigore della norma.

La cifra che sarà stanziata è di quasi 3 milioni e mezzo di euro. I soldi saranno equamente ripartiti tra i tre comitati, che avranno così a disposizione 1.150.000 di euro ciascuno. I finanziamenti saranno erogati nei prossimi tre anni (450.000 euro per il 2018, mentre nel triennio 2019-2021 sarà erogato un milione l’anno). A coordinare i lavori sarà una cabina di regia composta da tre componenti scelti in rappresentanza della Presidenza del Consiglio, del ministero dell’istruzione, del ministero dei Beni culturali.

I dubbi del MoVimento 5 stelle

Hanno espresso parere favorevole anche i ministri Dario Franceschini (Beni culturali), Valeria Fedeli (Istruzione) e Pier Carlo Padoan (Economia). Per niente convinti invece i deputati pentastellati. La segretaria della commissione cultura Maria Marzana (M5S) ha espresso alcune perplessità durante la dichiarazione di voto: “L’adozione di una procedura in deroga è un’occasione utile per il Governo per disporre direttamente di poltrone e risorse”. Secondo Marzana, i 45 intellettuali potrebbero essere scelti seguendo “logiche clientelari”. Soprattutto, esiste già una legge che regolamenta la creazione di comitati nazionali con il compito di individuare “le celebrazioni o le manifestazioni culturali”. “Celebrare figure eccezionali, come Sanzio, Da Vinci e Dante, non vuol dire dover adottare procedure eccezionali – ha scritto su Facebook la deputata – gli anniversari non sono eventi imprevedibili. Il governo interviene in deroga per gestire poltrone e risorse”.

Al di là dei dubbi del MoVimento 5 stelle, sul decreto restano ancora alcune criticità che dovranno essere sciolte. Secondo l’articolo 3, il ministero dei beni culturali potrà “integrare ciascun comitato nazionale con ulteriori soggetti pubblici e privati anche successivamente”, senza specificare se in aggiunta ai 15 membri previsti.

Altro punto spinoso riguarda la rendicontazione sull’utilizzo dei soldi. I membri dei comitati non avranno alcuno stipendio, ma avranno diritto al rimborso spese sostenute e documentate. La rendicontazione, però, dovrà essere inviata all’amministrazione vigilante a cadenza periodica (art. 3 comma 6). Anche in questo caso non vengono specificati i termini che dovranno essere rispettati per le rendicontazioni.