Fermignano, mostra “Del filo e del segno”: presentata l’opera “Unitis Signis” di Gaggia e Valentini

L'artista Gaggia (a destra) assieme al sindaco Feduzi, al vicepresidente del Consiglio Regionale Marche, Minardi, all'assessore alla cultura, Paoloni e all'assessore al bilancio, Romani
di LORENZO PASTUGLIA

FERMIGNANO – La libertà è una farfalla che vola dopo la metamorfosi, attraverso cinque sfere che rappresentano i diversi stadi del suo cambiamento. Arriva a Fermignano la “Unitis Signis”, un’incisione a quattro mani creata dall’incisore di fama internazionale e creatore de “La porta del cielo”, Walter Valentini, e da Giovanni Gaggia, artista pergolese e collega di Valentini. Si è tenuta alle 11 la conferenza di presentazione della mostra “Del filo e del segno” (nome dell’evento nel quale verrà presentata la Unitis Signis), curata da Chiara Canali e che prenderà il via il prossimo 21 maggio alle 18:30 fino al 25 maggio, presso la “Galleria Bramante” di via Martiri della Libertà a Fermignano.

Nata da un dialogo tra i due artisti, l’idea si è concretizzata in sette mesi, con i lavori che hanno preso il via sul finire del 2016: “Walter (Valentini, ndr.) ha avuto l’idea iniziale, poi mi ha spedito la bozza dove aveva forato una sua lastra in tre punti costruendo delle sfere vuote, – dice Gaggia, unico presente alla conferenza – mi ha così chiesto di intervenire sulle sfere e di proseguire il cammino nell’altra parte della lastra”.

Le cinque sfere alludono alla libertà rappresentata sotto forma di metamorfosi di una farfalla, la prima raffigura un uovo mentre la seconda una larva. Nella terza è stato inciso un taglio rappresentante una frattura mentre nella quarta si nota una crisalide d’oro il cui nome greco significa “piccolo oggetto dorato”. Nella quinta sfera, quella finale, una “Hĕ” ebraica con il numero “5” che allude alla vita, all’energia vitale e alla libertà.

Nell’opera si possono trovare anche segni dorati. L’utilizzo dell’oro è l’elemento che contraddistingue i due artisti: “Da circa 40 anni – prosegue Gaggia – Walter apre porte di luce, dorate, che guardano altrove. Il filo vero, che parte dal nero arriva all’oro, ricostruisce la scala dell’alchimia”. E ancora: “Alla visione orizzontale della vita si aggiunge quella verticale che dà una consapevolezza maggiore alla nostra esistenza. Verticale, ovvero verso la libertà ”.

Ha introdotto l’incontro l’assessore alla cultura, Lucia Paoloni: “E’ il primo grande evento culturale per Fermignano e non vediamo l’ora che questa mostra inizi il prossimo 21 maggio”, ha sostenuto. “Sarà anche un ottimo modo per rilanciare il premio internazionale ‘Fabio Bertoni’ sull’incisione”.

Una parte della “Unitis Signis” di Gaggia e Valentini

La parola è poi passata al sindaco di Fermignano, Emanuele Feduzi: “Con l’amministrazione abbiamo aumentato del 25% il bilancio per la cultura. Vogliamo tracciare un solco perché Fermignano è un luogo importante per l’incisione, basti ricordare Donato Bramante, uno degli architetti maggiori a livello mondiale”. Ha parlato infine anche il vicepresidente del Consiglio Regionale Marche, Renato Claudio Minardi: “Il connubio turismo e cultura crea opportunità a un mercato sempre più globale. La nostra convinzione è che la Regione possa esprimere enormi opportunità in campi come l’arte, la storia, la cultura, il paesaggio, i teatri, i centri storici e i musei sia a livello regionale che nazionale”. Conclude Minardi: “Fondamentale è la relazione da parte del sindaco, dei suoi collaboratori e della giunta con i livelli istituzionali alti, come la Regione, perché solo così queste attività possono avere più visibilità, senza fermarsi al ‘localismo’”.