Urbino sempre più ‘indie’. Arrivano Duo Bucolico e 3p Hop-Minds all’ARTbiotico

Uno dei momenti del "parco ARTbiotico" dello scorso anno
di LORENZO PASTUGLIA

È una Urbino sempre più immersa nella musica indipendente. Si terrà questo giovedì, 25 maggio, il “parco ARTbiotico” al collegio Il Colle. Il festival di musica e arte, organizzato da Agorà e giunto alla quarta edizione, avrà come protagonisti artisti sempre più affermati sul territorio italiano come Pop X, Canova e Duo Bucolico. Le band suonano a poca distanza dalla presenza di ‘Lodo’ Guenzi (cantante de Lo Stato Sociale) che è stato ospite d’onore alla finale del “Re-College” di settimana scorsa. In un’intervista rilasciata al nostro giornale, oltre ai temi musicali, il cantante ha parlato anche del rapporto studente – Comune in un contesto come quello delle città universitarie, sottolineando l’importanza dei giovani. Il leader della band bolognese ha invitato gli universitari fuori sede a prendere la residenza a Urbino per “andare a votare così che non solo l’amministrazione comunale e i residenti possano decidere per le sorti della città”.

I cantanti di due delle sei band che si esibiranno questa settimana al festival, Daniele Maggioli del Duo Bucolico e Lucia Lareglia dei 3p Hop-Minds, hanno parlato al Ducato di vari temi: dalla centralità dello studente in città fino al modo di comporre una canzone, passando per i talent show.  

“Io e Antonio (Ramberti, l’altro componente del Duo Bucolico, ndr.) siamo dei ‘cantastorie’, raccontiamo la nostra visione del mondo sempre attraverso personaggi e storie – spiega Maggioli  – nonostante poi cantiamo molto la contemporaneità. Siamo una sorta di gruppo punk senza chitarra”. Sul rapporto studente-amministrazione, il cantautore spiega: “Con le ordinanze non c’è più socialità nelle strade e la città diventa pericolosa, è come mettere la polvere sotto a un tappeto. Preferirei una vita con un po’ di decibel in più piuttosto che una città muta e deserta”. E conclude: “Viviamo in un’epoca in cui siamo tutti individualisti e ci dividiamo oneri ed onori, con gente in fuga verso l’estero. Ciò nonostante ci sono giovani volenterosi che rimangono in Italia e fanno cose importanti a livello culturale come le associazioni”.

Il Duo Bucolico: Daniele Maggioli (a sinistra) insieme al compagno Antonio Ramberti (sulla destra)

La cantante dei  3p Hop-Minds, Lucia Lareglia, crede che ci voglia un “ritorno” alla buona educazione da parte degli studenti “per cercare di riconquistare la fiducia del Comune e dei residenti del posto per la revoca dell’ordinanza e per ritornare a organizzare eventi importanti per Urbino”.

Entrambi poi hanno sottolineato quanto sia stato importante l’affermarsi in Italia del genere “indie” che ha permesso la nascita di gruppi come I Cani, Le Luci della Centrale Elettrica o la già citata band de Lo Stato Sociale. Se la Lareglia dice che “l’affermazione di questo genere è stata importante per la nascita dei 3p Hop-Minds dato che in passato era più difficile farsi conoscere”, Maggioli spiega invece che il fenomeno è dovuto alle scelte dei manager “che hanno incominciato a guardare più in basso, durante la crisi discografica, ad artisti con le spalle solide e con già un nome, come ad esempio quelli de Le Luci della Centrale Elettrica”. Il frontman del Duo Bucolico ha anche sostenuto che c’è un rischio omologazione al sistema pop-mainstream e che “solo con la ricerca la natura dell’artista non si snatura e non si adatta alla cultura pop”. Sempre secondo il cantautore romagnolo, l’obiettivo fondamentale dell’artista è quello di “rischiare sempre nello studio di forme musicali differenti”.

Lareglia e Maggioli hanno anche parlato dei talent show, con la seconda che si è dimostrata riluttante riguardo l’utilità dei concorsi musicali televisivi: “Personalmente non andrei mai in televisione, – dice – perché credo sia la morte di un’artista. Non viene fuori quello che sei ma solo quello che gli altri vogliono che tu sia. Certo, c’è qualcuno che è riuscito a farsi strada ma credo che tutti siano un po’ omologati, più o meno uguali, con lo stesso standard di musica”.

Lucia Lareglia (centro), Roberto DeMasi (sinistra) e Pierpaolo Ovarini (destra) dei 3p Hop-Minds

Più moderato il secondo che racconta di un suo piccolo aneddoto non mostrandosi comunque interessato ai format di questo tipo: “A me e Antonio ci è stato proposto di andare a “Italia’s got talent” ma abbiamo rifiutato. La nostra paura è che, con il talent, il successo sia veloce e poi la gente ci immagini come dei “deficienti” – continua – e se vogliamo essere deficienti lo verremmo decidere noi. Non abbiamo comunque niente in contrario, se uno ha un brano potente e vuole farsi vedere può farlo. Basta che non faccia solo quello perché il talent deve essere un supporto in più”.

Ultimo argomento è quello sul modo di creare una canzone. Parla Maggioli: “Se in un primo periodo arrangiavamo canzoni con Antonio che portavamo entrambi, ora creiamo le basi con pianoforte e chitarra e poi arrangiamo il testo”. Testi che vogliono “prendere in giro tutti i cliché tradizionali e alternativi per lasciare l’individuo da solo e senza troppe mode, andando contro noi stessi e alle nostre convinzioni”. Stesso modo di comporre per la Lareglia con differenza nei temi: “Le nostre canzoni – conclude la cantante – parlano di quanto ogni persona è importante per se stessa e di quanta forza ci vuole per affrontare la vita”.