Morte Francesco, l’omeopata Mecozzi non rinnega le sue cure. Rinviata l’audizione all’Ordine dei medici

Massimiliano Mecozzi (a destra) con il suo avvocato Enzo Carella
di PATRIZIA BALDINO E MATTEO MARIA MUNNO

PESARO – Massimiliano Mecozzi era atteso nella sede dell’Ordine dei medici di Pesaro alle 11:30 ma è arrivato molto prima del previsto per evitare la stampa che lo aspettava all’ingresso. Il medico omeopata si è presentato all’audizione a porte chiuse richiesta dal presidente dell’Ordine Carlo Maria Battistini dopo la morte di Francesco Bonifazi, il bambino di sette anni morto il 27 maggioIl dottore non ha risposto in merito alle sue responsabilità ma ha ribadito, attraverso il suo avvocato, che la sua terapia era quella adatta alla diagnosi e che continuerà a esercitare.

Mecozzi doveva spiegare i motivi che lo hanno spinto a curare il piccolo solo con prodotti omeopatici, evitando la medicina tradizionale e gli antibiotici. Francesco poteva salvarsi con una dose di penicillina che avrebbe facilmente sconfitto il batterio dell’otite. Che invece si è trasformata in encefalite portando il bambino a un coma irreversibile.

“L’Ordine non cerca il processo penale nei confronti del medico – spiega Battistini – ma non deve passare il messaggio che noi lo difendiamo a ogni costo. Gli abbiamo chiesto il perché c’è stato un presunto accanimento nel perseguire terapie omeopatiche piuttosto che rivolgersi alla medicina tradizionale, quella di tutti i giorni. A questo il medico non ha voluto rispondere”.

Un colloquio durato quasi un’ora, al termine del quale Mecozzi ha preferito ancora una volta il silenzio. A parlare per lui il suo avvocato Enzo Carella: “Il dottore preferisce non commentare perché è coinvolto emotivamente: vi assicuro, è sensibilissimo”.

Il legale ha sottolineato la vicinanza alla famiglia Bonifazi – che nei giorni scorsi attraverso i giornali ha chiesto la radiazione del medico – ma ha ribadito la correttezza di Mecozzi durante la malattia del piccolo Francesco fino al suo ricovero in ospedale “che il mio assistito ha approvato”. Il riferimento è alla telefonata con il medico del 118, Mirko Volpi, chiamato a soccorrere il bambino ormai in coma. Secondo Carella la vicenda sarebbe stata ingigantita con alcuni elementi ‘di colore’.  Sui toni accesi della conversazione tra Mecozzi e Mirko Volpi ha intenzione di indagare anche il presidente Battistini che vuole andare a fondo sulla vicenda.

“Il mio assistito continuerà a lavorare, non ci sono elementi che possano impedirglielo. La cura che ha dato a Francesco corrispondeva a una diagnosi, credo che tutto sarà chiarito – ha continuato Carella – siamo aperti a ogni colloquio e vogliamo collaborare, in un clima sereno”.

Il medico, impenetrabile, è rimasto a fianco dell’avvocato durante le domande dei giornalisti. Solo una volta ha cambiato espressione, quando qualcuno ha fatto riferimento alla setta “Roveto Ardente”, a cui Mecozzi avrebbe aderito anni fa: a quel punto, ha sorriso e alzato le sopracciglia. “Miliardi di cristiani credono all’apocalisse –  ha detto l’avvocato Carella –  non so se il dottor Mecozzi ci crede ma sicuramente non nei termini descritti dai giornali”.

Battistini ha definito “cordiale” l’audizione con il medico omeopata, descritto come una persona “molto provata”. “Durante l’audizione il dottore ha dichiarato di essere sottoposto a un procedimento penale con indagini complesse e delicate, chiedendo un rinvio di almeno 20 giorni. Rinvio – prosegue Battistini – che non ho concesso, garantendo invece cinque giorni per il deposito di una memoria difensiva”.

A decidere se aprire il processo disciplinare a carico dell’omeopata sarà la commissione medica presieduta dallo stesso Battistini, che precisa: “Sarà valutata la possibilità di aprire il procedimento disciplinare o se aprirlo e chiuderlo in attesa della Procura. Sono due indagini parallele”.

Il presidente dell’Ordine, inoltre, ha chiarito anche alcuni elementi emersi nell’ultima settimana, come la mail spedita al dottor Mecozzi riguardo le cure con l’omeopatia. “Stiamo approntando un elenco di medici omeopati: abbiamo chiesto a tutti i nostri iscritti chi praticasse l’omeopatia. Il dottor Mecozzi, però, non ci ha comunicato nulla. Sono scelte personali che non danneggiano la sua attività personale. L’Ordine – conclude – non si è mai spinto a processare l’omeopatia, né a validarla come terapia: l’ente svolge il proprio compito, cioè quello di controllare i titoli dei medici iscritti nel praticare un’attività non convenzionale, così come espresso dalla legge”.