Tribunale, ufficio notifiche senza contabile da sei anni. Il presidente Cigliola: “Situazione che va avanti da tempo”

Veduta esterna del tribunale di Urbino
di MATTEO DE RINALDIS

URBINO – Al primo piano del tribunale di Urbino, tra l’aula dei processi civili e le stanze del giudice di pace, c’è l’ufficio notifiche, esecuzioni e proteste. Qui manca un dirigente dal lontano aprile del 2011. In mancanza di una figura preposta, a badare alla contabilità ci ha pensato Bruno Petricca, un semplice ufficiale giudiziario senza le competenze e i titoli per farlo. Come ha raccontato Il Resto del Carlino il 6 giugno, il dipendente ministeriale è stato condannato per danno erariale assieme al suo superiore Francesco Cristiano e a risarcire con oltre 30.000 euro lo Stato. La denuncia era partita dall’Ispettorato generale del ministero di Giustizia dopo due ispezioni del 2015. Ai due sono state contestate irregolarità nella tenuta dei registri, nell’omissione di pagamento di alcune tasse e un ammanco di cassa di 20.000 euro. Per la sparizione di questa cifra era stato aperto anche un fascicolo penale che è stato poi archiviato dal giudice per le indagini preliminari.

Il presidente Cigliola: “Problema noto a tutti, serve più personale”

Il foglio che denuncia la carenza di personale all’Ufficio N.E.P. al tribunale di Urbino

Il provvedimento firmato dal presidente di sezione Vincenzo Maria Pergola fotografa così lo stato dell’ufficio del Tribunale: “Un ufficio sostanzialmente abbandonato a sé stesso, con organico insufficiente”. La mancanza di personale è uno dei maggiori problemi del palazzo di giustizia urbinate. A ogni piano, un foglio ricorda le condizioni in cui i dipendenti devono lavorare: “A causa della carenza di personale gli atti presi in carico da questo ufficio saranno evasi esclusivamente per posta e senza urgenza”.  Una carenza che il presidente facente funzioni Paolo Cigliola aveva evidenziato alcuni mesi fa e che oggi ribadisce: “I nostri problemi di organico sono noti a tutti, si tratta di una disorganizzazione che si trascina avanti da parecchio tempo”. L’assenza più pesante è proprio quella figura di dirigente che manca dal 2011, quando secondo gli ispettori del ministero di Giustizia cominciano a non tornare i conti. Cristiano, l’unico funzionario, “non è in grado di assumere l’incarico”. Petricca, invece, assume “competenze estranee al suo inquadramento professionale”.

Cigliola (che presto verrà sostituito alla guida del tribunale da Massimo Di Patria, presidente di sezione penale del tribunale di Rimini) chiarisce anche la storia del procedimento penale: “Gli atti dell’indagini preliminari sono segreti, ma dire che è stata chiesta l’archiviazione perché non si sapeva chi avesse preso i soldi è troppo semplicistico. C’era sicuramente una difficoltà della prova nell’individuare la natura di questi ammanchi, se erano dovuti al fatto che non fossero stati contabilizzati correttamente o se qualcuno se ne fosse appropriato e, solo a quel punto, chi”.

In effetti è così, il procedimento penale è stato archiviato a metà febbraio e sono così cadute le accuse di rifiuto e omissione di atti d’ufficio e peculato. L’appropriazione di 20.484,74 euro non c’è dunque stata, tanto che la sentenza della Corte dei conti dice che “può escludersi una responsabilità dolosa dei fatti”.

I soldi non sono stati presi dai funzionari ma il danno alla cassa rimane. Per questo la Corte dei conti ha condannato Cristiano e Petricca a risarcire i vari creditori: il ministero dell’Economia, il comune di Urbino, il comune di Fermignano, l’Inps e il ministero di Giustizia. Qui però la sentenza è poco chiara: ai due è richiesto il pagamento di 30.216,44 euro, ma nel calcolo del denaro che dovrebbero restituire la cifra risulta molto più alta. Tre sono le voci in cui viene suddivisa: 5.925,66 il danno da ritardo o omesso versamento di somme dovute alle varie amministrazioni; i 20.428,47 come danno da ammanco di cassa e 20.000 euro come danno da disservizio. Totale, 46.354,13.

“L’unica cosa che posso dire è che si tratta di un procedimento amministrativo contabile al primo grado di giudizio. Soprattutto, il procedimento penale è stato archiviato dal giudice per le indagini preliminari, quindi il reato non c’è” racconta uno scosso Petricca nel cortile del tribunale di Urbino. Il suo avvocato, Michele Dini, preferisce non commentare la sentenza.