Export Pesaro e Urbino: +4,8% nel primo trimestre, brusco calo dell’arredamento

Un operaio al lavoro nella fabbrica della Benelli a Urbino

URBINO – Le merci di Pesaro e Urbino vanno forte oltre i confini, una crescita trainata dai settori meccanico e agroalimentare. Francia, Stati Uniti e Germania i primi mercati. Nel primo trimestre del 2017 il fatturato delle esportazioni dalla nostra provincia è stato di 574,6 milioni di euro, con un aumento del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2016.  Una crescita decisamente superiore a quella della regione Marche (+0,9%) ma inferiore al dato nazionale (9,8%). “È la conferma di un trend positivo, che già da qualche mese ha ricollocato i valori del nostro export sui livelli pre-crisi” ha commentato Alberto Drudi, presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino. “L’ottimismo è d’obbligo – continua Drudi – ma dobbiamo continuare a spingere le aziende più piccole ad esportare, anche attraverso un corretto uso del digitale”.

A trainare l’export della nostra provincia è stato il settore meccanico: 166,2 milioni nel periodo gennaio-marzo, con una crescita del 10,8% sul 2016. Brusca frenata dell’arredamento che passa da 75,3 a 65,7 milioni di fatturato (-12,6%). Tra gli altri settori, l’agroalimentare ha fatto registrare una crescita del 14,1%, un dato molto più alto di quello regionale (+6%). Blanda ripresa anche per il tessile e abbigliamento (+1,1%, + 46 milioni).

Secondo Drudi la crescita complessiva va valutata anche alla luce della ripresa dell’export sul mercato russo, passato da 13,6 a 18,1 milioni (+32,3%). Una crescita che ha escluso solo il mercato dei mobili: “Quel dato negativo è legato alla crisi del mercato russo condizionato dal crollo del petrolio e dalla tensione con l’Unione Europea. Spero in un impegno anche della Regione Marche per favorire la distensione delle relazioni”.