Morte Francesco, Mecozzi non risponde ai pm di Urbino. Il legale: “Attendiamo l’esito delle analisi” – VIDEO

Massimiliano Mecozzi alla Procura di Urbino
di PATRIZIA BALDINO E MATTEO MARIA MUNNO

URBINO – Massimiliano Mecozzi, convocato oggi dalla Procura di Urbino, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Il medico, sentito dai pm Andrea Boni e Irene Lilliu,  è indagato per concorso in omicidio colposo per la morte di Francesco Bonifazi, il bambino di sette anni deceduto il 27 maggio per un’otite curata solo con medici omeopatici.

Il pm Andrea Boni

“Dopo aver sentito i genitori abbiamo deciso di sentire anche il medico – ha detto il procuratore Boni – che ha scelto di non rispondere. Ora aspettiamo gli esiti delle analisi mediche che dovrebbero terminare il 9 settembre. Vanno avanti anche le indagini su computer e cellulari ma su questo argomento non posso aggiungere altro”.

Una decisione, quella del silenzio, spiegata dall’avvocato Enzo Carella che assiste il medico Mecozzi assieme al legale Maria Lucia Pizza. “Riteniamo che, in questa fase, sia opportuno non interferire con il corso delle indagini. Le dichiarazioni del dottore sarebbero andate in contrasto con quelle dei genitori e con quelle, molteplici, del nonno. Aspettiamo serenamente il lavoro della Procura e i risultati delle consulenze che saranno sicuramente un punto di partenza, o di arrivo”.

L’avvocato si è dichiarato soddisfatto del cambiamento dell’opinione pubblica nei confronti del suo assistito: un clima inizialmente molto acceso e contrario al medico che, secondo lui, si è attenuato anche nella carta stampata. Sottolinea invece come le trasmissioni televisive diano ancora un verdetto di colpevolezza preventiva.

Mecozzi è in attesa, inoltre, di conoscere l’esito dell’audizione voluta dall’Ordine dei medici di Pesaro che deve valutare il comportamento del medico e la validità delle sue cure. La commissione, presieduta dal presidente Carlo Maria Battistini, deciderà nei prossimi giorni sulla base delle memorie difensive scritte dal dottore.

Nei giorni scorsi sono stati interrogati i coniugi Bonifazi, anche loro indagati. Maristella e Marco, genitori del piccolo, hanno dichiarato di essersi fidati delle opinioni del medico che consigliava di evitare gli antibiotici e la medicina tradizionale.

Il bambino è stato curato esclusivamente con metodi omeopatici prescritti da Mecozzi, ma l’otite, anziché guarire, è degenerata dopo 15 giorni in encefalite. A nulla è valso il trasporto del piccolo, ormai in coma irreversibile, all’ospedale Salesi di Ancona.