Il discorso di Viroli all’inaugurazione dell’Anno accademico di Urbino fa centro: studenti coinvolti, autorità “formidabile”

Maurizio Viroli all'inaugurazione dell'Anno accademicoMaurizio Viroli all'inaugurazione dell'Anno accademico
di ELISABETTA BARBADORO E SIMON PIETRO TURA

URBINO – Un brano musicale contemporaneo, di un autore vivente, ha chiuso la cerimonia d’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università di Urbino. È The Ground, scritto da un compositore norvegese, Ola Gjeilo. Lo ha scelto, suscitando curiosità, la direttrice del coro universitario 1506 e dell’ensemble musicale, Augusta Sammarini, che l’ha dedicato a Maurizio Viroli, che aveva appena concluso la lectio magistralis sulla libertà morale.

“È un brano che amo molto – spiega la Sammarini – perché è estremamente spirituale ed eleva l’animo delle persone, come è riuscito in pieno a fare oggi il professor Viroli, rompendo le righe del protocollo ed entrando veramente nella coscienza e nell’animo di ognuno di noi”.

Gli studenti: “Speriamo i professori lo ascoltino”

La rappresentante degli studenti, Chiara Ascanio, che ha parlato prima di Viroli, giudica il discorso “bellissimo”: “È stato il proseguimento di quello che ho detto io, quando chiedevo ai professori di renderci persone, delle brave persone. Ma la cosa che mi ha colpito di più è la riflessione sulla dedizione al dovere, mi ha illuminato il pensiero che si è liberi quando si assolvono i propri doveri. Una lectio che ho apprezzato molto, veramente”.

Un commento positivo al discorso di Viroli arriva anche dall’ex rappresentante degli studenti Gianmario Doka: “Molto interessante. Mi è sembrato informale e fuori dagli schemi. Promuoveva un grande insegnamento: veniamo da un periodo di impoverimento morale tra crisi economica e disoccupazione giovanile, la libertà morale si è un po’ persa, siamo diventati schiavi del profitto e del consumismo”.

Alla cerimonia erano presenti anche numerosi studenti. Nemmeno loro sono rimasti indifferenti alle parole del professore romagnolo e hanno apprezzato il fatto che Viroli abbia espresso i concetti con un linguaggio non complicato : “È stato un intervento molto forte e particolarmente utile perché ci ha invitato a riflettere su noi stessi. Può sembrare una cosa scontata, ma in realtà oggi lo fanno in pochi” dice Ariana Hysenaj, quinto anno del liceo scientifico. “Speriamo che queste parole abbiano lasciato il segno non solo in noi studenti, ma anche nei professori” aggiunge uno studente di economia, Efrem Ceccaroli.

I vescovi: un messaggio laico in sintonia con la fede

All’inaugurazione dell’anno accademico era presente anche il vescovo della Diocesi di Urbino, monsignor Giovanni Tani. ” Mi è piaciuto il fatto che il professor Viroli abbia citato più volte passi della Bibbia riguardanti la libertà morale, uno dei principi su cui si basa il cristianesimo, pur definendosi più volte uomo non di fede cristiana”.

Il discorso è stato apprezzato anche dal suo predecessore, monsignor Francesco Marinelli, che ha definito la lezione “formidabile” e ha aggiunto: “Oggi con libertà morale spesso si intende la possibilità di fare ciò che si vuole. Ma in realtà non è assolutamente così. Non a caso il professor Viroli ha citato la Costituzione italiana, che è l’insieme di leggi a cui tutti i cittadini devono fare riferimento”.