Competenze digitali: l’Europa ‘a lezione’ a Urbino con il professor Bogliolo

I 12 membri della Digital Skills and Jobs Coalition. Primo da destra Alessandro Bogliolo
di GIACOMO TIROZZI

URBINO – Un pezzo di Urbino arriva a Bruxelles. Alessandro Bogliolo, professore di Sistemi per l’elaborazione dell’informazione all’Università Carlo Bo è stato nominato membro del board della Digital skills and jobs coalition dalla commissaria europea per le competenze digitali, Mariya Gabriel. La coalizione riunisce Stati membri, aziende, organizzazioni e istituzioni e si occupa di affrontare il tema delle competenze digitali in Europa.

Bogliolo è stato incaricato di coordinare i lavori sulle competenze digitali nel sistema formativo, uno dei quattro temi della coalizione. “L’obbligo formativo – ha spiegato Bogliolo – è un principio fondamentale della nostra società. È in quest’ambito che vanno formate le competenze digitali necessarie a godere appieno dei propri diritti di cittadinanza. È una questione di democrazia e di diritti umani prima ancora che di sviluppo economico e competitività”.

La scelta del docente urbinate come membro del comitato direttivo dell’organismo europeo è dovuta all’esperienza maturata nel coordinare l’Europe Code Week, evento che si è tenuto dal 7 al 22 ottobre con lo scopo di diffondere il pensiero computazionale in tutto il mondo e per aver tenuto il corso CodeMOOC, una guida gratuita per insegnanti sul coding.

L’obiettivo è ridurre il gap digitale

La Digital skills and jobs coalition è un organismo tecnico messo a punto dalla Commissione europea per colmare le lacune dei cittadini dal punto di vista digitale. Al momento infatti il 44% della popolazione europea non ha competenze digitali di base e il 37% dei lavoratori ha delle carenze in quest’ambito.

Il board è composto da 12 membri che rappresentano i partner della Commissione a tutti i livelli. Infatti in questo progetto oltre alle istituzioni pubbliche sono stati chiamate in causa le aziende e anche le organizzazioni no-profit. Tra gli obiettivi ci sono lo sviluppo delle competenze digitali dei cittadini, dei lavoratori (in modo tale da reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro attraverso le nuove competenze digitali acquisite), dei professionisti dell’information technology e degli insegnanti.

Quest’ultimo obiettivo è stato affidato proprio al professore Bogliolo che ha sottolineato: “La Coalizione si impegna a mettere in campo tutte le proprie risorse sollecitando l’azione coordinata del mondo accademico, del mondo produttivo e dei governi, per offrire agli insegnanti gli strumenti di formazione e di crescita che consentano loro di giocare appieno il proprio ruolo in questa importante partita. Vanno riconosciute e soddisfatte – continua Bogliolo – prioritariamente le esigenze del sistema formativo, perché solo da questo verrà la soluzione strutturale al fabbisogno di competenze in ogni settore.”

Il futuro dell’apprendimento è nel coding

Per la sua immediatezza il coding può essere praticato a scuola coinvolgendo insegnanti e alunni. La parola in italiano significa programmazione. In realtà, però, non indica solo la capacità di apprendere i linguaggi informatici per creare dei software, ma si tratta di un approccio diverso all’insegnamento.

Ai bambini non sono spiegati dei concetti bensì si forniscono le risorse per risolvere dei problemi. Con il coding i ragazzi sviluppano il pensiero computazionale. Non imparano solo a programmare ma programmano per apprendere, cioè risolvono piccoli problemi come ad esempio evitare un ostacolo o evitare di farsi catturare da uno dei personaggi cattivi della storia.

Per superare l’esercizio devono impegnarsi per capire quale possa essere la possibile soluzione e se raggiungono l’obiettivo hanno imparato come fare. Intanto inconsapevolmente hanno scritto righe di codice informatico, anche se materialmente non ne hanno redatta nemmeno una. Si tratta di un metodo di apprendimento che migliora le competenze trasversali e grazie al quale i bambini imparano a raggiungere un obiettivo.

La Commissione europea ha anche lanciato un nuovo progetto (Digital opportunities for Europe) che finanzia tirocini formativi internazionali per offrire a studenti universitari l’opportunità di mettere a frutto e affinare sul campo le proprie competenze digitali. Per consentire a tutti gli studenti di cogliere opportunità di questo genere la Coalizione ha manifestato l’esigenza di offrire competenze di base anche a studenti che abbiano intrapreso percorsi di studio non tecnico-scientifici.

L’Università di Urbino è già avanti in quest’ambito avendo reso già disponibile un corso aperto e gratuito di coding chiamato Algoritmi quotidiani.