I vent’anni di Urbino città Unesco, in autunno i festeggiamenti. Londei: “È l’occasione per riportare i turisti”

di DANIELE ERLER

URBINO – Vent’anni fa il centro storico di Urbino veniva riconosciuto come patrimonio dell’Unesco. Secondo Giorgio Londei, presidente dell’associazione “Urbino capoluogo”, l’anniversario potrebbe essere l’occasione perfetta per riportare i turisti in città. “Da noi c’è una tendenza diversa rispetto alle altre realtà patrimonio Unesco dove i turisti aumentano – dice Londei – per il futuro bisogna colmare questa lacuna, cogliendo tutte le occasioni possibili”.

Urbino ricorderà l’anniversario in autunno. “Organizzeremo alcuni giorni di eventi, stiamo lavorando al programma ma ancora non possiamo anticipare nulla”, dice l’assessore Massimo Guidi.

L’idea – Gli allievi dell’Accademia a servizio della città Unesco?

Il ministro Giovanna Melandri e l’ex sindaco Massimo Galuzzi

Nel 1998 si festeggiò con una grande festa popolare, i fuochi d’artificio, l’esibizione dei mamuthones, maschere tipiche sarde, anche loro patrimonio Unesco. Ai tempi, Massimo Galuzzi era sindaco di Urbino: “Ci fu l’esposizione di una targa nell’esedra del teatro – ricorda Galuzzi – inaugurata dall’allora ministro Giovanna Melandri”. Urbino tagliava il traguardo dopo anni di lavoro, partiti dall’idea dell’architetto Giancarlo De Carlo, che aveva intuito le potenzialità del riconoscimento Unesco.

“Ai tempi – dice Galuzzi – in Italia c’erano solo 30 siti riconosciuti dall’Unesco, a livello mondiale erano poche centinaia. Urbino divenne un modello nazionale, facemmo una serie di incontri a Roma perché in Ministero si capisse l’importanza di questo riconoscimento. A noi importava che non fosse solo un provvedimento sulla carta”. Vent’anni dopo, il risultato è stato raggiunto? Galuzzi preferisce non rispondere: “Lascio agli altri giudicare come vanno oggi le cose, io posso parlare solo del passato”.