Dall’Isia alle edicole inglesi, nasce a Urbino il nuovo carattere dell’Observer

di DANIELE ERLER

URBINO – C’è anche un po’ di Urbino dietro alla nuova grafica dell’Observer, il settimanale che la domenica sostituisce nelle edicole inglesi il Guardian, uno dei quotidiani più prestigiosi al mondo, più volte vincitore del premio Pulitzer. Luciano Perondi, insegnante dell’Isia – l’Istituto superiore per le industrie grafiche -, ha disegnato il Sole Serif, il nuovo carattere tipografico del settimanale. La nuova grafica ha esordito nelle edicole il 21 gennaio.

L’Observer è il primo domenicale della storia, pubblica per lo più inchieste, articoli di cultura e società. Ha alle spalle 226 anni di vita ed è passato attraverso diversi cambi di formato e di grafica. In passato era più grande, era stampato su un lenzuolo di carta – tecnicamente chiamato “broadsheet” – con lunghe pagine verticali piene di parole. Una decina di fa è stato scelto un formato più piccolo, il “Berliner”. Ora fa un ulteriore passo riducendo ancora di più la dimensione delle pagine, passando al cosiddetto “tabloid”, più piccolo e maneggevole.

Come spiega John Mullholland, editor del settimanale, il giornale “rimane fedele ai valori che lo hanno plasmato nel 1791”, portando avanti un giornalismo fondato sui cardini dell’illuminismo, “rigoroso e stimolante”. Ciò che cambia è il modo in cui i contenuti sono presentati, attraverso una nuova impaginazione e, appunto, l’utilizzo del nuovo carattere.

Non è però un aspetto secondario, come aveva spiegato un anno fa l’ex direttore del Sole 24 Ore e del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, proprio all’Isia a Urbino: “La grafica è il vestito del giornale, il suo tratto distintivo”, aveva detto. E la grafica migliore è quella che riesce ad adattarsi ai contenuti di un giornale, qualificandoli.

Il “Sole serif”

Oltre a insegnare a Urbino, Perondi fa parte di Cast, uno studio italiano specializzato proprio nel disegno di nuovi caratteri tipografici digitali. È in questo contesto che ha dato vita a Sole Serif, una sorta di “tavolozza tipografica” che, secondo la responsabile creativa dell’Observer, ben si adattava al nuovo vestito del domenicale.