I numeri della linea Gotica: 320 chilometri e 72mila morti

 

320 chilometri. È la lunghezza della linea Gotica, una catena di fortificazioni difensive voluta dai tedeschi nel 1943: lo scopo era di rallentare l’avanzata verso il nord Italia dell’esercito alleato, sbarcato in Sicilia il 9 luglio dello stesso anno. La linea Gotica tagliava la penisola da est a ovest e si estendeva dalla provincia di Massa e Carrara a quella di Pesaro e Urbino. Partendo dalle Alpi Apuane, proseguiva verso est lungo le colline della Garfagnana e poi sui monti dell’Appennino modenese e bolognese. Risaliva la valle dell’Arno e quella del Tevere fino ad arrivare all’Appennino forlivese. La linea scendeva infine lungo il versante adriatico fino a Pesaro, senza toccare la città ducale. Il progetto originario prevedeva la realizzazione di una fascia di fortificazioni larga circa 35 chilometri: sulla costa adriatica sarebbe dovuta partire dalla sponda sinistra del fiume Foglia per arrivare fino a Rimini, passando anche sulle valli dei fiumi Conca e Marecchia. I tedeschi, però, non riuscirono a completare l’opera e le fortificazioni si svilupparono esclusivamente lungo una linea di poche decine di metri di profondità.

10 mesi. I francesi impiegarono quasi 12 anni a costruire la linea Maginot, il complesso di fortificazioni che difendeva i confini orientali della Francia. I tedeschi, invece, ebbero a disposizione solo 10 mesi per dar vita alla linea Gotica. I lavori iniziarono nel settembre 1943, dopo la liberazione di Benito Mussolini per opera delle forze speciali tedesche e la proclamazione della Repubblica di Salò. Per la costruzione delle strutture difensive i nazisti reclutarono soldati e prigionieri italiani, che finirono così a lavorare per la Todt (una grande impresa di costruzioni creata in Germania da Fritz Todt). Tutti coloro che lavoravano alla creazione della linea Gotica non venivano pagati e avevano il compito di costruire bunker in cemento armato e campi minati, scavare fossi anticarro e posizionare tralicci di filo spinato. I lavori furono necessariamente interrotti nell’agosto del 1944, quando l’esercito alleato sferrò il primo attacco alla linea Gotica. A quella data erano stati realizzati 2375 nidi di mitragliatrici, 479 postazioni di cannoni e oltre 16.000 postazioni per tiratori scelti. I chilometri di fossati anticarro erano quasi 9.000 e quelli di filo spinato 117.


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28 giorni. I combattimenti tra gli alleati e i nazifascisti, sul versante adriatico della linea Gotica, durarono dal 25 agosto al 21 settembre del 1944: 28 giorni di battaglie che si conclusero con la liberazione di Rimini. Il nome in codice dell’offensiva alleata alla linea Gotica era ‘Operazione Olive’: il piano di attacco era stato ideato dallo stato maggiore del generale Harold Alexander, comandante in capo delle forze armate alleate durante la Campagna d’Italia. L’obiettivo era sfondare le fortificazioni tedesche, in modo da poter occupare l’intera pianura Padana entro la fine del 1944. Il 3 settembre gli alleati travolsero tutte le linee di difesa tedesca nel territorio marchigiano e arrivarono in Romagna. Il 17 settembre i nazi-fascisti ricevettero l’ordine di ritirarsi e gli scontri si spostarono più a nord, nella zona di Rimini. La città fu conquistata da truppe greche e neozelandesi quattro giorni dopo. Sul versante tirrenico, invece, l’avanzata alleata fu più faticosa: nella parte centrale e occidentale la linea Gotica cedette solo nell’aprile del 1945.

72.000 morti. Dopo la prima fase dei combattimenti lungo la linea Gotica, i caduti nei due eserciti furono 72.000: secondo le stime redatte dal generale Harold Alexander, ci sarebbero state 42.000 morti tra le linee tedesche e 30.000 tra quelle degli alleati. Le cifre approssimative parlano di 60.000 morti tra i civili: molti morirono per i bombardamenti e, dopo la fine della guerra, per la presenza dei campi minati.