La pista rosa - Si cerca il Dna di una donna

C'era una donna al Colle, quella notte maledetta. Si cerca il suo sangue, la prova che potrebbe incastrarla. Nessuno tra gli inquirenti lo ha mai confermato, ma dal modo in cui le indagini sono state condotte, questa è la deduzione più logica: sul luogo del delitto l'assassina avrebbe lasciato una traccia, e da questa si sarebbe risaliti a frammenti del suo Dna. Solo così si spiegano le centinaia di contatti presi dagli investigatori anche con studentesse e dipendenti donne dei collegi universitari: a tutte, insieme ai moltissimi uomini sospettabili, è stato consegnato di persona un foglio prestampato da compilare con i dati anagrafici. Domande su come, e con chi, si è trascorsa la notte dell'omicidio. E soprattutto, oltre a una firma per autorizzare l'esame delle impronte digitali, un assenso all' eventuale test del proprio patrimonio genetico.
Nessun esame, almeno ufficialmente, è stato mai effettuato, perché tutte quelle richieste altro non erano, a detta stessa degli inquirenti, che una delle tante strategie di indagine: chi dice no, può avere qualcosa da nascondere. Un fatto però è certo: da un frammento di Dna non si consce quasi nulla del portatore - né l'altezza, né l'età , né il colore degli occhi o dei capelli- se non il sesso. E se a tante donne è stato chiesto il test, vuol dire che sul luogo del delitto sono rimaste le tracce di una presenza femminile.
Il consenso per l'esame genetico, tuttavia, è stato stato chiesto anche agli uomini, e d'altra parte, nei bagnetti del sotterraneo utilizzati da chi ha ucciso per andare a lavarsi, si sarebbero scoperte tracce di sangue appartenenti a più persone. Questo vuol dire una sola cosa : che ad uccidere Floride furono almeno in due, un uomo e una donna.


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