Alla scoperta del Grande Fratello

Satelliti, basi segrete e parole chiave: così funziona la sorveglianza globale

Licenza di spiare? I segreti di Echelon

Nel mirino governi, aziende e organizzazioni in tutto il mondo


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Intercettazioni telefoniche, monitoraggio di fax, telex ed e-mail, satelliti-spia: nulla sfugge al Grande Fratello elettronico di nome Echelon. La parola deriva dal francese antico echelon, a sua volta proveniente dal tardo latino scala: scalino, ma anche, reticolato o, meglio, "gruppo di unità singole non allineate". Che sarebbero - secondo la ricostruzione fatta da Nicky Hager in Secret Power, e confermata dal primo rapporto Stoa al Parlamento Europeo - i servizi di intelligence di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Questo "sistema di sorveglianza globale", come lo chiama Hager, è il frutto tecnologico più avanzato dell’Ukusa Security Agreement, un patto di collaborazione per la raccolta e lo scambio di informazioni stretto nel 1947 da Stati Uniti e Gran Bretagna e successivamente allargato agli altri tre alleati, tutti rigorosamente anglofoni. La più importante agenzia di intelligence che vi ha preso parte è senza dubbio l’americana National Security Agency (Nsa), designata come "la prima parte in causa del trattato". Il Government Communications Headquarters britannico (Gchq) ha firmato l’accordo a nome del Commonwealth, facendo così partecipare all’alleanza il Defence Signals Directorate australiano (Dsd), il Communications Security Establishment canadese (Cse) e il neozelandese Government Communications Security Bureau (Gcsb): considerati "le seconde parti in causa del trattato", hanno stabilito relazioni dirette tra loro e con la Nsa. Che, però, approfittando del suo peso e del fatto che i fondi per le infrastrutture e per i progetti comuni provenissero principalmente dagli Usa, ha sempre confinato i partner internazionali nel ruolo di semplici esecutori.

Nicky Hager: "Così ho scoperto Echelon"
(Intervento alla trasmissione Radioanch'io, gennaio 1999)

Anche se nessuno dei cinque paesi coinvolti ha mai ammesso ufficialmente l’esistenza di questo accordo, Echelon, spiega il ricercatore neozelandese, "è il prodotto di decenni di intensa attività spionistica in funzione antisovietica". Con una differenza. Scrive il rapporto Stoa: "Diversamente dalla maggior parte dei sistemi di spionaggio elettronico sviluppati durante la guerra fredda, Echelon è progettato principalmente per obiettivi non militari: governi, organizzazioni, aziende , gruppi e individui, praticamente in ogni parte del mondo".

Nicky Hager: "Il terrorismo è solo una scusa"
(Intervento alla trasmissione Radioanch'io, gennaio 1999)

Attraverso la sua rete di satelliti-spia, basi di intercettazione terrestri e supercomputer, Echelon intercetta indiscriminatamente, in tutto il mondo, enormi quantità di comunicazioni, veicolate da qualsiasi linea di trasmissione: telefonate, fax, telex, e-mail, che passano attraverso antenne a microonde, cavi sottomarini e satelliti. I dati raccolti vengono poi "letti" in tempo reale dai potenti database dislocati nelle stazioni di ascolto: battezzati "dizionari", sono in grado di estrapolare dalla miriade di messaggi intercettati, un milione ogni mezz’ora, quelli contenenti le keywords, le parole-chiave precedentemente inserite, decodificarli e inviarli al quartier generale dell’agenzia competente.

1) Echelon intercetta ogni tipo di comunicazioni nelle stazioni dislocate nei 5 paesi coinvolti: telefonate, fax, e-mail.
2) Le agenzie di intelligence utilizzano una lista di parole chiave, tra cui nomi di persone, di paesi, di organizzazioni.
3) I computer delle singole basi di intercettazione, conosciuti col nome di "dizionari", contengono le parole chiave e le utilizzano per selezionare i m essaggi interessanti.
4) Gli analisti a Washington, Ottawa, Cheltenam, Canberra e Wellington selezionano una categoria e controllano quanti messaggi ha registrato Echelon usando una determinata parola chiave.
5) Dopo scavano nella mole dei messaggi intercettati finché trovano qualcosa che richiede maggiore approfondimento e lo inoltrano ai superiori.

La maggior parte delle intercettazioni sono di competenza delle cinque grandi basi Ukusa, le cui parabole sono orientate sui 25 satelliti Intelsat usati dalle compagni telefoniche di tutto il mondo per le comunicazioni internazionali. A ogni paese del patto è affidata la copertura di una particolare area del mondo. La stazione britannica di Morwenstow, in Cornovaglia, è puntata sui satelliti dell’Atlantico, dell’Europa e dell’Oceano Indiano; la base americana di Sugar Grove, in Virginia, intercetta gli Intelsats di Nord e Sud America; l’altra base Usa, a Yakima, nello stato di Washington, è orientata sul Pacifico, verso est; le comunicazioni che sfuggono a Yakima vengono coperte dalla stazione neozelandese di Waihopai e da quella australiana di Geraldton, che controlla anche l’Oceano Indiano. Una seconda rete di intercettazione è costituita dalle basi che sorvegliano i satelliti russi e altri sistemi di comunicazione regionale: Menwith Hill in Inghilterra (che con 22 terminali satellitari è la più grande delle stazioni Ukusa), Shoal Bay in Australia, Leitrim in Canada, Misawa in Giappone, Bad Aibling in Germania e la segretissima base di appoggio di Pine Gap, ancora in Australia. Parabole a parte, la copertura completa del sistema di comunicazione globale è assicurata dalla costellazione di satelliti-spia, in codice "Vortex", che la Nsa ha messo in orbita a partire dagli anni ’70: quello che controlla l’Europa staziona a 22.000 miglia di altitudine sopra il Corno d’Africa.

Nicky Hager: "Spiano anche le telefonate alla nonna"
(Intervento alla trasmissione Radioanch'io, gennaio 1999)

Il cuore di Echelon, però, è rappresentato dai "dizionari", i computer in cui ogni giorno finiscono i milioni di messaggi intercettati: collegati in rete, permettono alle diverse stazioni di ascolto di funzionare come un tutto integrato. "Ogni mattina - descrive Hager - gli analisti, con tutto il loro speciale indottrinamento, aprono i loro computer ed entrano nel sistema dei dizionari. Dopo aver effettuato la routine di password e di controlli, finiscono nella cartella con la lista dei differenti tipi di intercettazioni, ognuno con il suo codice a quattro numeri. Per esempio, 1991 sta per comunicato diplomatico giapponese, 3848 sta per comunicazioni politiche da e sulla Nigeria, 8182 riguarda qualsiasi messaggio sulle tecniche di crittografia". La selezione avviene attraverso la lista delle parole-chiave programmate per ogni categoria: nomi di persona, di organizzazioni, di paesi, di argomenti, numeri di telefono, indirizzi di posta elettronica. Criteri tra i più disparati, ma che riflettono, tutti, le preoccupazioni del momento: "Ogni pochi giorni - precisa Hager - i dictionary manager dei cinque paesi cambiano la lista delle parole-chiave, togliendone delle vecchie e inserendone di nuove, a seconda dei temi politici, diplomatici ed economici di interesse per gli Usa e i loro alleati". Qualche esempio: Bce, Benelux, bomb, Bugs Bunny, Exon Shell, Ira, guerrilla, Sabena; ma anche Ak-47, la sigla del fucile kalashnikov, Stinger, il missile antiaereo, Twa-800, la sigla del boeing esploso nel ’96 sull’Atlantico, e perfino Vine Foster, il nome di un amico di Bill Clinton suicidatosi nel ’93.

Insomma, basta che nel corso di una telefonata o di uno scambio di e-mail siano menzionate parole come "terrorismo", "droga", "guerriglia" o nomi come "Castro", "Saddam Hussein", "Gheddafi", perché l’intera comunicazione sia identificata dai dizionari, selezionata dagli analisti impiegati nelle basi di intercettazione e spedita via satellite al quartier generale della Nsa a Fort Meade, in Maryland, dove spetta ai tecnici americani decodificarla e analizzarla. Alla fine, i dati raccolti vengono archiviati sotto forma di "rapporti", traduzioni dirette dei messaggi intercettati, "gists", compendi telegrafici in cui è riportato il nocciolo della comunicazione, e "sommari", compilazioni riassuntive di diversi rapporti e gists.