I finanziamenti illeciti della Cdu: una questione europea |
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Eletto
al Bundestag nelle fila della Cdu (1973) ad appena 30
anni, il giovane commercialista di Friburgo fa presto a
imporsi allattenzione dellex-cancelliere.
Caustico e tagliente nelloratoria, nel 1981 diventa
speech writer di Kohl, che lo vuole come segretario
organizzativo del gruppo parlamentare cristiano
democratico. Nel 1984, da ministro della Cancelleria, gioca un ruolo essenziale nel salvare il primo gabinetto Kohl dallo scandalo Flick, ottenendo lamnistia che risparmia la classe politica di allora. Ministro degli Interni quando il muro di
Berlino crolla, è proprio Schaeuble a mettere a punto
ogni dettaglio del negoziato con la Ddr che consente al
suo mentore di portare a casa la riunificazione della
Germania. Cresciuto sotto lastro protettore del vecchio patriarca, non riesce, però, a uscire dalla sua ombra. Per succedere a Kohl, intestarditosi nella sua sesta ricandidatura (quando ormai lelettorato è stanco di lui), alla guida del partito Schaueble deve aspettare che il leader cada sul campo, sconfitto dallSpd di Gerahrd Schroeder il 27 settembre 1998. Quello stesso anno il delfino diventa presidente della Cdu. I successi elettorali del 99 sembrano proiettarlo alla Cancelleria, ma ancora una volta il masso rotola in vista della cima, stavolta con la forza della valanga scatenata dai fondi neri della Cdu. La situazione richiederebbe una ben più netta presa di distanza da Kohl, un parricidio che lui, il delfino, non sa compiere fino in fondo. Tanto più che la discutibile gestione delle finanze del partito lo vede coinvolto in prima persona. Alle dimissioni Schaueble aveva già pensato più volte, indotto, però, a non mollare proprio dai suoi colleghi di partito e dalla consapevolezza che senza di lui la Cdu sarebbe rimasta priva una guida autorevole. Ma il 16 febbraio anche questo sostegno gli viene tolto. E così, con un comunicato di sei minuti letto al Bundestag, Schaueble chiude, dopo sedici mesi, l'esperienza di presidente della democrazia cristiana tedesca. Sisifo si è arreso.
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Cento milioni di disonore
e troppe reticenze
Le attività
investigative portano, alla luce diversi incontri fra il
"delfino" e il faccendiere. E dal carcere
americano, dovè rinchiuso con laccusa di
spaccio internazionale di stupefacenti, si fa vivo, agli
inizi di gennaio, il finanziere svizzero Giorgio Pelossi,
ex-socio daffari di Schreiber negli anni 80.
Secondo Pelossi questi avrebbe assicurato alla Cdu
finanziamenti illeciti per 5 miliardi di lire.
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