Assia: la
cassaforte
della CduPotrebbe essere in Assia la
cassaforte della Cdu. Dalle casse regionali del
partito sono "spariti", nei primi anni
80, quasi 20 miliardi, parcheggiati a
Zurigo e nel Liechtenstein.
Ma la verità arriva a rate anche in questo caso,
con i vertici del partito impegnati a nasconderla,
salvo poi essere costretti a imbarazzanti
confessioni pubbliche. Così gravi da mettere in
discussione la validità delle elezioni vinte,
pochi mesi prima, dalla coalizione fra Cdu e Fdp,
e contestate dalla Spd.
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La prima versione della
storia viene data il 14 gennaio dallex-ministro
della Giustizia (in carica fino al 98) Manfred
Kanther, a
lungo leader della Cdu dellAssia, che ammette
lesistenza allestero di conti in nero facenti
capo al partito. Tre giorni dopo rassegna le dimissioni
da parlamentare.
Ma in questa ricostruzione si parla di soli quasi 8
miliardi, essenzialmente provenienti dalla maxi-tangente
pagata ai maggiori partiti tedeschi dal gruppo Flick negli 80. Secondo quanto
precisato in un primo momento dal capo del governo
regionale, lattuale numero uno della Cdu
dellAssia, Roland Koch, quei soldi sarebbero stati
depositati in Svizzera e nel Liechtenstein. In venti anni la somma sarebbe,
poi, lievitata fino a raggiungere un ammontare di 30
miliardi.
In una successiva
ammissione pubblica (non sarà lultima) Koch
riferisce che si sono perse le tracce di 4 di quei
miliardi. Dal conto aperto in Svizzera nel 1983, infatti,
sarebbero stati prelevati, fra il 93 e il 97,
sette miliardi e ottocento milioni. Ma alla Cdu ne sono
arrivati meno della metà.
Non finisce qui. Il 27 gennaio la
somma imboscata raddoppia, come pure la cifra
sparita.
E' ancora Koch, sempre più aspramente criticato
dalla Spd, che chiede la ripetizione delle
elezioni regionali giudicate falsate dalle
malversazioni dei cristiano democratici, ad
aggiornare la ricostruzione dei fatti. In quel
fatidico 1983 dal conto della Cdu locale presso
la Metallbank di Francoforte sarebbero stati
ritirati non 8 ma 19,2 miliardi. |
Horst Weyrauch |
Solo uno e mezzo è
entrato nelle casse del partito, debitamente registrato,
gli altri hanno preso il largo su conti gestiti dal
commercialista Horst Weyrauch.
Lo stesso Koch ha poi ammesso di aver utilizzato, per la
campagna elettorale che gli ha consegnato la guida
dellAssia, un miliardo e mezzo di provenienza
illegale, dopo aver in precedenza più volte assicurato
di essere rimasto estraneo alla disinvolta gestione
finanziaria del suo partito. Una bugia che gli mette
contro perfino i vertici nazionali del Partito liberale,
col quale governa in Assia. Solo lostinazione del
leader locale dellFdp, Ruth Wagner, salva la
coalizione. Ma sembra ormai chiaro che nei fondi neri
dellAssia potrebbero essere confluite donazioni che
risalgono agli anni sessanta, quando un complesso sistema di fondazioni procurava mezzi economici alla
Cdu.
Una
pista che arriva in Paraguay
I fondi neri
dellAssia porterebbero fino in Paraguay. Secondo
quanto riferito a fine gennaio dal settimanale "Der
Spiegel", lex-tesoriere della Cdu in Assia, il
principe Casimir von Wittgenstein, e Horst
Weyrauch
avrebbero sfruttato propri contatti in Paraguay per
montare una storia di presunti lasciti in denaro per
giustificare le somme allestero. Un uomo
daffari dorigine tedesca, residente nel Paese
latino-americano, avrebbe procurato a Weyrauch più di
200 falsi certificati di morte, perlopiù di emigrati
tedeschi, incassando quasi 10 milioni a documento. Allo
scopo di istituire i conti fittizi delle false persone
decedute, sui quali sarebbero stati smistati i soldi del
partito, limprenditore avrebbe messo in piedi,
dintesa con Weyrauch, una banca, "La Sabina
Bank", nellisola caraibica di Anguilla.
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