Libera arte in libero Web:
il caso di etoy

 

di Valentina Furlanetto

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Certe volte siti altrimenti sconosciuti ai più emergono dalla fitta nebbia del Web per diventare simboli.

E' capitato durante la guerra in Kosovo per B92, la radio indipendente albanese che continuò a trasmettere su Internet dopo che tutti i media non allineati su posizioni serbe erano stati zittiti. Succede ora con etoy, sito di un gruppo di artisti di Zurigo contro il quale ha dichiarato guerra EToys, la compagnia americana che produce e vende giocattoli in Rete.

La lotta di B92, voce minoritaria che grazie al Web riuscì a sopravvivere nonostante la censura di regime, identificò per la prima volta Internet come mezzo di libertà. B92 divenne un simbolo, una Radio Londra dei nostri tempi. Quella di etoy invece è la resistenza della Rete creativa e anarchica che tenta di sopravvivere di fronte all'avanzata sempre più aggressiva dei bisonti commerciali del Web.

La dichiarazione di guerra, scatenata da una esse ballerina, è scoccata qualche mese fa. I manager di EToys, inorriditi dalle irriverenti opere dei loro quasi omonimi artisti svizzeri, temevano che i loro clienti confondessero i due siti e che si sottraessero così alle offerte di pelouche e barbie. Per questo, il 29 novembre scorso, il bisonte EToys ha trascinato la formica etoy davanti alla corte suprema di Los Angeles con l'accusa di competizione sleale e utilizzo di un marchio commerciale già registrato.

In realtà il gruppo di artisti ha inaugurato il proprio sito nel 1995, due anni prima di EToys. Ma questo non ha scoraggiato EToys dall'aggredire il gruppo di Zurigo nè ha convinto i giudici californiani, che hanno aggiudicato il primo round alla compagnia di giocattoli.

Ma anche prima che la Suprema Corte si esprimesse contro etoy aveva destato sorpresa la decisione di
Network Solutions, autority che regola l'assegnazione dei domini, cioè delle denominazioni di sito, statunitensi, di oscurare il sito degli artisti vincitori del premio Golden Nica al Festival Ars Elettronica di Linz in Austria nel 1996, privandoli così del loro principale mezzo di espressione e persino della loro posta elettronica. Contrariamente alla regola numero uno del Web: chi primo arriva ha il diritto al dominio.
Il secondo round se l'è però aggiudicato etoy e non grazie a un tribunale, ma al popolo del Web: "La Internet Community si è sollevata e ha fatto sentire la propria voce" ha detto John Perry Barlow, ex membro della band Grateful Dead e co-fondatore del gruppo
Electronic Frontier Foundation, creato per "proteggere i diritti e le libertà della frontiera elettronica". Oltre a Barlow, alcuni personaggi pubblici, come l'artista digitale del gruppo Hell Joshua Davis, si sono levati contro l'aggressione di EToys.

Il 21 dicembre 1999, durante una manifestazione davanti al Museum of Modern Art di New York, un Mickey Mouse crocefisso è diventato il simbolo della protesta mentre EToys veniva bersagliata di fax e e-mail di protesta. Come ha detto il vice presidente dell'ufficio di comunicazione della società, Ken Ross: "Sono state queste persone a spingerci a trovare una mediazione con etoy".

Così la compagnia, che oltre alle lettere di protesta deve aver valutato anche la cattiva pubblicità che l'azione legale contro il piccolo gruppo di artisti gli avrebbe procurato, ha promosso un'azione di "compromesso". Inutile, perchè Chris Truax, legale di etoy, ha definito la proposta della casa di giocattoli inaccettabile, "perché pone la condizione che etoy rimuova ogni contenuto sgradito a EToys dal proprio sito. Insomma, vogliono un controllo su un progetto artistico, il che è inaccettabile. D'altronde non penso che EToys accetterebbe che etoy avesse il controllo su ciò che si vende nel loro sito di giocattoli".

Insomma, etoy, forte dei consensi che sta raccogliendo, sta alzando il tiro e, pur non avendo cercato la guerra per primo, vuole ora sfruttare la situazione facendo della sua lotta una campagna contro l'abuso di potere dei grandi siti commerciali copntro i siti d'arte. La prima iniziativa è un gioco virtuale al quale si può partecipare dal sito di etoy (purchè non si sia clienti EToys): ai partecipanti vengono assegnati dei fantocci-giocattolo che simulano la guerra di dominio fra etoy e EToys. I proventi serviranno a pagare le spese legali che il gruppo sta sostenendo per tutelarsi in tribunale.

I Link:

etoy
EToys
Network Solutions
Electronic Frontier Foundation
B92

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