- Andrea Borgnino è riuscito a fare della radio la sua professione oltre che il suo hobby principale.
- Si ho avuto la grande fortuna di riuscire a tramutare a modo mio quello che è un hobby da una decina d'anni in un lavoro. L'hobby che sembra molto semplice è quello di ascoltare la radio.

- Tu sei un radio amatore oltre che un radio ascoltatore?
- Sono anche in possesso di licenza ma devo dire che la uso molto poco. Sono un appassionato di ascolto più che di trasmissione.

- Per parlare del radioascolto, quando è nata questa tua passione e com'è che si organizza?
- La passione è nata grazie a un amico che un giorno, non mi ricordo più neanche per quale motivo, mi prestò uno di quei piccoli ricevitori multibanda che mi diede per la prima volta l'occasione di scoprire che si poteva ascoltare la ad esempio la Bbc da casa con un ottima qualità. Io, un appassionato di musica inglese, l'avevo trovato sconvolgente. Da cosa nasce cosa ed è nata la passione più ampia: poter iniziare ad amare le trasmissioni radio internazionali, a studiare la parte tecnica delle trasmissioni in onde corte e così via.

- Per chi si avvicina a questo tipo di hobby basta anche un semplice ricevitore a onde corte o sbaglio?
- No, è giusto basta un semplicissimo ricevitore a onde corte e molto spesso in casa ne siamo provvisti in quanto le radioline portatili di solito hanno una o due gamme di onde corte. E' sufficiente un semplice filo attaccato all'antenna di una decina di metri e ci accorgiamo che almeno la metà delle stazioni che trasmettono in onde corte possiamo ascoltarle senza problemi.

- Possiamo dare qualche piccolo consiglio a chi si avvicina per la prima volta al radioascolto? In che ora si ascolta che cosa ascoltare...
- Conviene iniziare la notte. Prima di tutto per il suo fascino stesso, la maggior parte degli appassionati del radioascolto o soffrono di insonnia o sono forzate quindi passano la notte ad ascoltare. Però la notte sia sulle onde medie che sulle onde corte ci sono maggiori possibilità di propagazione quindi è molto facile ad esempio ascoltare programmi americani, e tutta l'Africa. L'effetto, anche soltanto per chi si avvicina alla radio per la prima volta è subito unico. Durante la giornata però si possono sentire programmi di tutte le emittenti europee e si può ascoltare l'Australia per esempio in onde corte.

- Quanto tempo dedichi al radioascolto durante la settimana?
- Troppo poco in questo periodo. Però io sono un ascoltatore notturno e tutte le notti, prima di andare a letto almeno accendo la radio per controllare i canali caldi, per vedere se non ci siano condizioni di propagazione eccezionali. Se ci riesco un oretta al giorno gliela dedico.

- Cosa ascolti?
- Un po' di tutto. Faccio ascolto internazionale, quindi emittenti estere, ma anche ascolto utility, mi interessa ad esempio andare ad ascoltare i segnali delle navi e degli aerei o i segnali campione per riuscire a capire le varie aperture di propagazione. E poi la mia passione, le emittenti pirata che nel week end fanno capolino in onde corte.

- Prima di parlare di questo argomento facciamo una piccola parentesi sulle utilities. Credo che sia curioso sapere un po' di che cosa si tratta, ma è un ascolto che non è possibile per tutti?
- Le utilities sono quella branca di trasmissioni che si possono ascoltare in onde corte e non dovrebbero essere riservate a un ampio pubblico in quanto dovrebbero essere trasmissioni punto punto, tra utilizzatori. Invece, col fatto che le onde corte sono a libera diffusione, fanno si che io possa ascoltare ad esempio la trasmissione di una nave che magari è in mezzo all'Atlantico e sta mandando un may-day nel caso più sfortunato o semplicemente sta chiedendo le condizioni meteorologiche.

- Spesso di tratta di trasmissioni cifrate?
- Molto spesso si nel caso di ambasciate o di militari, ma nel caso delle navi o degli aerei si possono ascoltare tranquillamente. Un esempio può essere l'ascolto più ambito per gli appassionati di utilities, la possibilità di sentire l'Air force one, l'aereo del presidente degli Stati Uniti. Trasmette in onde corte in modalità non cifrata, per far vedere l'alto grado di trasparenza offerto dal Presidente americano.

- Arriviamo ora alle emittenti pirata, abbiamo detto una tua passione. Tra l'altro tu hai scritto anche un libro sull'argomento, oggi qual è il panorama delle radio pirata che si possono ascoltare in Italia?
- Nonostante siamo alle soglie del 2000 e tutti diano la radio come spacciata le radio pirata continuano ad esistere. Ogni week end si possono ascoltare decine se non centinaia di stazioni in onde corte attive soprattutto nel nord dell'Europa: Olanda Germania e Danimarca. Trasmettono un po' di tutto, dalla musica a deliranti trasmissioni politiche.
Ci sono anche fenomeni italiani che devo dire non sono molto numerosi ma almeno due o tre stazioni per ogni week end si possono ascoltare. Vale la pena di nominare il ritorno nell'ultimo mese di una stazione pirata religiosa che si chiama Radio Speranza. E' operata da uno stranissimo personaggio vicino a Modena, un padre cappuccino appassionato di radio, che ha riattivato questa stazione in onde corte su una frequenza assolutamente illegale, quindi è pirata a tutti gli effetti. Ritrasmette programmi della radio vaticana e i propri.

- Sembrerebbe che le radio pirata europee si orientino più verso la musica mentre le emittenti statunitensi hanno temi di protesta, c'è questa differenza oppure no?
- E' giusto, le radio europee soprattutto quelle del nord Europa trasmettono solo musica, anzi di solito musica terribile tipo polka o musiche tradizionali folcloristiche. In America invece, le due volte che ci sono stato ho avuto l'opportunità di sentire e conoscere gli operatori, la radio pirata è ancora utilizzata come mezzo di protesta. La famosissima Radio Free Marijuana, Radio Free Etropia, che utilizzano le onde radio sia onde corte che fm per lanciare un messaggio di tipo politico. In Europa praticamente questo non accade, se non con la ritrasmissione dei programmi americani. Diciamo che storicamente l'illegalità radiofonica europea, a partire dagli anni 50 con radio Caroline o giù di li, è musicale, cioè vogliono trasmettere musica in maniera più libera possibile.

- La tua passione per le radio pirata ti ha portato qualche anno fa a visitare la nave di radio Caroline, una delle navi off-shore ancorata al largo delle coste britanniche.
- Si, non ho mai avuto un momento di esaltazione più grande , ho avuto l'occasione di mettermi in contatto con il team di radio Caroline via e mail, hanno saputo che avevo scritto questo libro e mi hanno dato il permesso di visitarla. E' stato un bellissimo momento, la nave era ancorata vicino a un isolotto sulle strade del Tamigi. E' stato decisamente emozionante in quanto la nave è perfettamente intatta, cioè ha ancora a bordo i trasmettitori in Fm, onde medie e onde corte che purtroppo non vengono più utilizzati perché in questo momento Caroline non sta trasmettendo se non un programma settimanale via satellite e uno su internet.