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Introduzione

Fissare lo sguardo sfuggente della Gioconda senza varcare la soglia del Louvre, scoprire i tesori dell’Hermitage, visitare alcuni tra i più interessanti musei del mondo senza allontanarsi da casa. La virtualizzazione dell’arte, la trasposizioni on line del patrimonio museale ha permesso l’allargamento della fruizioni, fornendo a tutti la possibilità di conoscere realtà in caso contrario difficilmente approcciabili.

E' chiaro che ammirare la Giocanda sullo schermo del proprio computer non dà la medesima emozione di ritrovarsi fisicamente a pochi passi dal capolavoro di Leonardo, nessuna visita virtuale, per quanto fedele, può sostituire la magia e l’emozione di una visita reale. Le due cose, però, non devono essere confuse. L’obiettivo della virtualizzazione dei musei non deve essere quello di sostituire la navigazione al contatto di diretto, ma deve piuttosto contribuire alla diffusione della conoscenza dei musei stessi e, soprattutto, del patrimonio in essi custoditi, oltre che contribuire alla salvaguardia del patrimonio.

Va in questa direzione l'esperienza promossa dal dipartimento di tecnologie Avanzate degli Uffizi, che ha di recente avviato il Progetto Daddi (Digital Archive through Direct Digital Imaging), dedicato all’acquisizione digitale diretta delle opere d’arte conservate alla Galleria degli uffizi.

Si tratta nello specifico di un database visivo, accessibile anche dal web. Entro l’estate verrà, inoltre, aperto un nuovo sito degli Uffizi con alcune novità. Per esempio, la Madonna del Magnificat, un tondo del Botticelli olio su tavola, conservato alla Galleria, potrà essere visto online con uno zoom che consente di leggere il testo in latino del libro sul quale il Gesù bambino poggia la mano. Non sarebbe altrettanto facile leggere quel testo a occhio nudo, durante la visita al museo.

"Il vantaggio delle immagini digitali è duplice per la conservazione e per l’esposizione. Sono inalterabili nel tempo e molto versatili", osserva Paolo de Rocco, product manager di Centrica, la società fiorentina che gestisce Daddi. "Prima si convertivano le immagini fotografiche esistenti in formato digitale, per utilizzarle online. Ma con questo procedimento si introducevano errori, distorsioni e alterazioni cromatiche. E’ evidente che la presa di immagini, direttamente in digitale elimina questi rischi e assicura la massima fedeltà all’opera. (tratto dal Corriere della Sera)

Quella di Daddi non è però l'unica sperimentazione in corso di realizzazione. Per non perdersi nel labirinto in rete dei musei virtuali, l’Abis Multimedia, una start-up di Catania, si prepara a lanciare Museumland, il primo portale realizzato per facilitare l’accesso del pubblico ai musei online. Il progetto sarà sviluppato in sette lingue e punta a diventare il portale web europeo dell’arte in rete con link a 4900 siti di gallerie e musei in 83 nazioni. E per l'iniziativa c'è già un concorrente anglosassone: il MuseumNetwork (www.musemnetwork.com), guida on line per raggiungere 33 mila musei nel mondo non solo d’arte, anche di musica, moda, sport e scienza.

Sperimentazioni a tutto campo, dunque, che aprono l'argomento a un fitto scambio di interventi e contributi, oltre che avviare una fase di progettualità intensa.

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