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Tinte e forme dei quadri
Tre colori per raccontarsi

Part.Quadro con groviglio


Bianco, grigio e rosso. Sono questi gli unici colori che Sara mette nei
quadri. "Descrivono meglio degli altri cosa ho dentro", racconta la ragazza, che spiega il loro significato e perché meglio degli altri di adattano alle forme delle sue opere.

Per Sara il bianco è il colore della leggerezza. "Mi dà un senso di pace. Il colore che ho dentro - dice abbassando lo sguardo - non riuscirei a sopportarlo, tanto è brutto. Nelle mie opere c'è quello che mi fa star bene e il bianco è la tinta più usata". Sara confessa che uno dei momenti più difficili, quando inizia un quadro, è proprio la scelta del colore: "Uso soltanto tre tinte, ma una volta ci ho impiegato un anno…". Il bianco, poi, ha un altro pregio.

"È un colore che non distrae l'osservatore. Così il messaggio arriva direttamente", spiega la ragazza. "L'effetto migliore si ha con i quadri bianchi sulla parete dello stesso colore: il disegno sembra uscire dalla parete". Sara, per colori e forme, si ispira al minimalismo (clicca qui per una breve scheda). "Ho uno stile semplice, essenziale. Non uso molte tinte e le forme, geometriche, si ripetono". E rosso e grigio?

"Se il bianco è il colore che mi fa star meglio, il grigio è quello che mi rappresenta di più", dice Sara. E sorridendo aggiunge: "Così non uso il nero, che è come mi sento". La scelta del rosso, invece, è legata al passato: "Mi piaceva da ragazzina, poi l'ho odiato. In questo periodo se devo aggiungere un colore scelgo il rosso, anche se non accade spesso". Sara ha immaginato e poi fatto un gruppo di vasi: "Nel bianco e grigio generale volevo una punta di colore, rossa".
Anche le forme, nei quadri di Sara, si ripetono.

Quasi tutti sono dei rettangoli con la base di un metro e mezzo e l'altezza di una ventina di centimetri. "È la forma che meglio si adatta ai miei disegni e crea l'equilibrio". La ragazza racconta di esserre "una maniaca delle forme geometriche": "Il quadrato mi disturba, il cerchio non lo posso sopportare. Nel quadro "Prigioni" (clicca qui per capire di più) ci sono quindici quadrati che affiancati compongono un grande rettangolo". Anche per le forme, Sara cerca l'essenzialità. Con un tocco personale, però.



particolare di
"Groviglio dinamico"


I suoi quadri sono spesso divisi in tre parti. "È un modo per dare l'idea del movimento mantenendo la forma originaria", racconta. E con un aneddoto spiega perché nella sua opera ricorrono le forme allungate: "Da piccola mi ero convinta di avere le braccia troppo lunghe".

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