Un paradiso come prigione
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L'isola
 
 
 
 
 
Dossier multimediale
realizzato da

Cristina Colli
 

Gorgona: l'identikit

Posizione e forma
Accesso
Flora e fauna
Storia

Il primo colpo d'occhio una volta attraccati al porticciolo dell'isola

Posizione e forma
L'isola di Gorgona, con i suoi 220 ettari, è la più piccola e la più settentrionale delle isole dell'Arcipelago toscano. Dista circa 19 miglia dal porto di Livorno. Geologicamente viene considerata un "frammento di Alpi in mezzo al mare" perché la nascita di Gorgona viene collegata a quella delle Alpi occidentali. Ha la forma di un quadrilatero irregolare, con una lunghezza massima di 2,15 chilometri e una larghezza di 1,5 per una superficie complessiva di 2,23 chilometri quadrati. Gorgona insieme alle isole di Capraia, Pianosa, Elba, Giglio, Giannutri e Montecristo, appartiene al Parco Nazionale dell'Arcipelago toscano.

Le officine viste dalla fattoria

Accesso
A Gorgona, ovviamente, non si può andare per una gita, prendendo semplicemente un traghetto. L'accesso è controllato e solo il martedì viene organizzata una gita guidata, ma altrimenti visitarla richiede permessi speciali. Le visite del martedì vengono fatte nei luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico, come cala Maestra, la rocca Vecchia e cala Scirocco, dove si apre la Grotta del Bue Marino, un tempo rifugio delle foche monache. Sull'isola ci sono due fortezze, la Medicea e la Pisana. Più in alto si trova Villa Margherita, costruita sui resti di insediamenti etruschi e romani. Le visite sono organizzate dalla Cooperativa Parco Naturale Isola di Gorgona (tel: 0586 899760) e devono essere concordate in anticipo con la direzione del carcere.

Il grande pino davanti alla fattoria

Flora e fauna
L'isola è montuosa e collinare, la quota massima è raggiunta a punta Gorgona (255 metri s.l.m.). E' coperta da boschi e da macchia mediterranea. Nelle acque attorno all'isola, molto pulite e non inquinate, proliferano diverse specie marine: aragoste, cernie, lupicanti, dentici. Un tempo era nota per la notevole presenza di acciughe, nel periodo tra marzo e settembre. Nella macchia spontanea fioriscono il rosmarino, l'erica e il lentisco. Sono abbondanti anche la fillirea e il mirto. Gli alberi più diffusi sono il pino d'Aleppo e la sughera. Sulle rupi costiere, dove la macchia mediterranea lascia il posto a vegetazione più adatta al mare e alle asperità della roccia, dominano la cineraria, il maro o erba gatta e soprattutto il critmo. Recenti studi hanno contato oltre 500 specie di flora. Da tempo si sono estinte le capre selvatiche e le foche monache. Sono rimasti, a parte le specie allevate dai detenuti nella fattoria, i conigli selvatici, il pipistrello nano, il biacco e due specie di geco. Numerosissimi gli uccelli: il gabbiano reale mediterraneo, il rarissimo gabbiano còrso e il marangone dal ciuffo. Tra i rapaci il falco pellegrino e il gheppio.

Lo spaccio dell'isola e la mensa per i civili

Storia
Gorgona ha alternato, durante la sua storia, momenti di presenza umana ad altri di quasi totale abbandono. Sull'isola si trovano testimonianze di insediamenti umani risalenti al periodo Eneolitico e Neolitico. Gorgona era conosciuta, in epoca successiva, ai greci e agli antichi naviganti pre-romani. Veniva utilizzata come scalo per i rifornimenti d'acqua. Sempre con riferimento all'epoca pre-romana si trovano testimonianze della presenza etrusca. La villa che sorge sulla collina sopra il villaggio è prova che anche i Romani hanno conosciuto e abitato Gorgona. La villa si trova vicino al porto ed è stata ristrutturata con l'aiuto dei detenuti. Dopo la caduta dell' Impero romano l'isola è rimasta abbandonata per diversi secoli. E' del 1051 il primo documento che attesta la presenza dei monaci Benedettini e ancora i monaci (anche Cistercensi) furono gli abitanti di Gorgona in epoca Medioevale. L'isola è stata contesa tra le repubbliche marinare di Pisa e Genova. A un certo punto anche Firenze si dimostrò interessata e nel 1406 Gorgona passò sotto il controllo mediceo. Nel 1861 fu annessa al regno d'Italia e nel 1869 divenne colonia penale agricola. Dal 1989 fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago toscano.

 

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Pubblicazione: maggio 2002