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Il fenomeno nel Sol levante

La pubblicazione, nel 1959, di due riviste settima-nali manga per bambini, Shonen Magazine (foto qui a destra) e Shonen Sunday, servì a consolidare l'attua-le tipo di cultura dei manga. Entrambe le riviste go-dono ancora di grande successo.

Ma la rivista fulcro della cultura manga fu Shonen Jump, uscita negli anni Ottanta, con una tiratura settimanale di più di sei milioni di copie e un sistema di commercio affiliato per l'animazione e i videogiochi. Le vendite di SJ sono diminuite a partire dal 1995 e, nell'estate del '97, la pubblicazione ha subito il sor-passo da parte di Shonen Magazine (foto a sinistra) in quanto a tiratura e vendite.

A partire dagli anni Settanta, anche il genere dei manga per le ragazze cominciò a essere popolare, grazie alla produzione delle autrici nate negli anni '60 e quelle appartenenti alla generazione del "baby boom" (1946-1949). Elementi innovativi di questo genere di fumetti furono le sottili rappresenta-zioni psicologiche, riprodotte facendo ricorso a tipi di tecniche illustrative inedite nei manga per ragazzi.

Negli ultimi anni, le esportazioni dei manga giapponesi in Europa, in America e in altri paesi asiatici sono notevomente aumentate. A Taiwan, a Hong Kong e nella Corea del Sud, paesi una volta famosi per le edizioni pirata, oggi vengono tradotti e pubblicati con regolari licenze dei gruppi editoriali giapponesi, moltis-simi manga tra i più popolari.

In Europa e in America, traduzioni di alcu-ni manga come Akira (di Katsuhiro Otomo, 1988), Nausicaa della Valle del Vento (di Hayao Miyazaki, 1984) e Dragon Ball (di Aki-ra Toriyama, 1986), hanno avuto un gran-dissimo successo, mentre un numero sor-prendente di lettori ha perfino acquistato i nuovi manga importati dal Giappone in lingua originale.

Negli Stati Uniti si tengono da alcuni anni conferenze aventi come tema i manga e l'animazione giapponese. Il fenomeno è in netta crescita in Italia e nel resto d'Europa, al punto che la parola "man-ga" è ormai diventata un termine familiare in molte parti del mondo.

I manga in circolazione in Giappone sono di un numero vera-mente notevole, e tutte con caratteristiche e storie abbastan-za diverse tra loro. Una serie man-ga può essere composta da una media di 40 numeri, anche se ce ne sono al-cuni che superano i novanta e altri che si limitano ad un solo numero.

Alla conquista dell'Italia

La produzione manga in Italia è molto va-sta, anche se incompa-rabile a quella giap-ponese. Sono diverse le case editrici che tradu-cono e mettono in circolazione questi manga, anche se molte volte a tirature limi-tata a causa del ridotto numero di Otaku (in giap-ponese "appassionati cronici"). Il nu-mero degli Otaku in Italia è comunque in forte aumento, grazie soprattutto agli anime che vengono continuamente mostrati in TV dai canali pubblici e privati.

Le principali case manga italiane sono tre: Star Comics, Planet Manga, Play-press. Un manga è per lo più in formato tascabile, pensato per essere portato nella tasca posteriore dei pantaloni. Nel nostro paese è possibile acquistare questi fumetti sia nei negozi specializzati che, con minore possibilità di scelta, nelle edicole più fornite.

I manga più famosi ora in circolazione in Italia sono: City Hunter, Dragon Ball, Kenshin, Dash Kappei (Gigi la trottola), JoJo, F. Compo, Cat's eye, Ken il guer-riero, Berserk, Bastard, Ranma 1/2, Video Girl Ai/Len, Capitan Tsubasa (Hol-ly e Benji), Patlabor, N. G. Evangelion, Mars, le serie Clamp (X, Clover, Card Captor Sakura, ecc...), Dottor Slump & Arale, I"s, Inuyasha, Lamù, Maison Ikkoku (Cara dolce Kyoko), Rookies, Saint Seiya (I cavalieri dello zodiaco), Yu degli spettri, Mikami, Orange Road (E' quasi magia Johnny), B'T X, Kajika e altre storie brevi come Tra i raggi del sole, Rush, Hojo world, eccetera.

Tra le riviste specializzate che offrono una panoramica del settore, si segnala Lodoss.

Cliccando sull'icona audio a sinistra, è possibile ascoltare l'intervista ad Angelo, un 25enne di Roma patito di manga e anime, seguace di Sailor Moon.