L'insegnante
di musica: mozzarella ed ebraismo
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Gerardo Bovenzi, 40 anni, di Caserta, insegnante di musica nelle scuole medie, con la mozzarella della sua terra c'e cresciuto: "Da piccolo la mangiavo un giorno sė e uno no" ricorda. E per il kasher, il cibo ebraico concesso, ha una vera passione: "Ne mangio spesso, dal vino kasher alla nostra mozzarella e alla nostra ricotta, fino ovviamente al mazot". Scusi, cos'è il mazot? "E' il pane azzimo" risponde lui. Ma come si legano musica e cultura kasher? "Dal 1990 - spiega Bovenzi - ho studiato musicologia per due anni all'Università di Gerusalemme, sotto la guida di Israel Adler, uno dei massimi esperti del settore nel suo Paese. E da allora ho cominciato ad apprezzare quel tipo di cultura e di alimentazione. E poi la musica e la cultura sono due forme di cultura e, nel caso del kasher, è la Bibbia che parla, è la Torah, le leggi antiche degli ebrei" dice orgoglioso Bovenzi. E com'è nata l'idea della mozzarella kasher? "Con il mio amico Enzo Palmesano ci pensavamo già da un po' di tempo. Poi alla fine l'abbiamo realizzata, assieme alla ricotta". E adesso? "Stiamo già pensando al prossimo prodotto: il pecorino". |