di Patrizia Senatore
   
Una terapia
antica e nuova

La terapia
La terapia che salva dal bisturi

Nel 1864 un medico del Middle West, negli stati Uniti, vide morire, uno dopo l'altro i suoi tre figli.
Un trauma che lo portò a considerare in modo diverso la medicina del tempo.
Quel medico era Andrew Taylor Still che in dieci anni di studi gettò le basi di una nuova "filosofia medica".
Prendendo spunto dai guaritori indiani, codificò delle tecniche di guarigione allora, e ancora adesso, innovative.
Nel 1892 Still fondò la prima scuola di Medicina e Chirurgia osteopatica, dove insegnò la sue tecniche per "rimettere in sesto" il corpo.


La metodica è naturale e dolce. Non vengono utilizzati i farmaci, ma solo le mani del terapista. L'osteopatia infatti, attraverso delle manovre, mira a ristabilire l'armonia, il buon equilibrio e la buon mobilità della struttura scheletrica di sostegno del corpo. Ma ciò che più conta, la terapia è in grado di alleviare il dolore causato da diverse affezioni o patologie, dal neonato all'anziano, negli sportivi e nel caso di disturbi dopo gravidanze o interventi chirurgici.

Nell'approccio strutturale il terapista effettua il cosiddetto "scrocchio", un termine improprio per definire il rumore che può accompagnare l'esecuzione delle manovre. I risultati sono spesso sbalorditivi: nel caso di alcuni tipi di lesione, tipo "colpo della strega" , una semplice manovra può togliere immediatamente il dolore e assicurare al paziente un'immediata posizione eretta. La terapia può risolvere o diminuire mal di testa, ernie, o addirittura ridurre i problemi causati dall'artrosi. In un ricerca scientifica condotta dal Professore Fulvio Mautino, responsabile dell'Unità operativa di riabilitazione del San Camillo di Torino, si è notato come 24 pazienti affetti da artrosi dell'anca primaria monolaterale in procinto di essere operati per l'impianto di una protesi, abbiano tratto notevole giovamento dal trattamento osteopatico. Molti, hanno addirittura deciso di posticipare l'intervento.

Certo, l'osteopatia non può intendersi come una terapia miracolosa, ma di certo importante e complementare della medicina cosiddetta tradizionale. L'osteopatia però non ha solo un approccio strutturale, cioè basato sui disturbi delle strutture ossee, muscolari e articolari; esiste anche il viscerale che si interessa della relazione dei disturbi con gli organi come il fegato o lo stomaco (la manipolazione viscerale è stata approfondita da Jean Pierre Barral).

Poi c'è l'approccio fasciale, che studia e analizza le relazioni tra disturbi della locomozione, dolori o lesioni con le tensioni causate dalla "fascia", ovvero la membrana (tessuto connettivo) che ricopre i muscoli. La tensione che si viene a creare in un punto della fascia, per un disturbo o per un trauma, può creare alterazioni addirittura in un altro punto del corpo. Il test che il terapista effettua al paziente permette di individuare il punto di maggior tensione per operare sulla causa primaria del dolore.

La terapia craniosacrale invece approfondisce il concetto di mobilità delle ossa del cranio dal neonato all'adulto. Il sistema craniosacrale è formato dal liquido cerebrospinale e dalle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Si estende dalle ossa del cranio, della faccia, della bocca, che formano il Cranium, fino al Sacrum, l'osso detto sacro. La terapia craniosacrale è usata per localizzare o risolvere svariati problemi, incoraggiando i naturali meccanismi di autoguarigione del corpo, migliorando la mobilità del canale durale e delle membrane intracraniche, dissipando gli effetti negativi dello stress.

C'è anche l'approccio "somatoemozionale", studiato dal dottore americano John Upledger che ha verificato come il corpo memorizzi fisicamente i problemi emotivi, creando delle cisti di energia, cioè dei punti dove la rabbia, lo stress o i traumi psicologici sfociano in un dolore o in una patologia fisica. Il terapista allora può aiutare il paziente a parlare e tirare fuori il problema "emozionale" per poi sbloccare quello fisico. Alla fine la radice di tutti questi approcci è nell'osteopatia, ma poi lo studio e l'applicazione di ricerche hanno creato percorsi abbastanza diversi, individuabili attraverso i nomi dei pionieri, o meglio dei gradi terapisti che hanno poi creato delle loro scuole.

Per l'approfondimento delle tecniche, visita le pagine dei Pionieri:
Alain Bernard
Marcel Bienfait
A.J. Köning, rappresentante europeo del metodo di John Upledger

Oppure guarda i video che riprendono le tecniche

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Ultimo aggiornamento maggio 2002. Per contattare l'autore clicca qui.