HOME> L'esperimento> Il 'non mercato' di Villanova
Il primo centro non si scorda mai
Il 'non mercato' di Villanova
 
E’ stato il primo a crederci. Il primo che ha dato visibilità alla Last Minute Market, ricevendone a sua volta moltissima indietro. L’ipermercato di Villanova di Castenaso - da cui il nome CENTRONOVA - dove l’idea dei ragazzi di Agraria è diventata realtà, ha avuto il merito di appoggiare un progetto ancora in fase sperimentale, sfruttando poi il ritorno d’immagine che ne è derivato.

Anche se il suo direttore delle politiche sociali, Walter Dondi (leggi qui l'intervista), ci tiene a precisare che questo è un effetto, non una causa dell’apertura dell’Ipercoop: «Coop adriatica è una cooperativa di consumatori che ha già alla base valori di solidarietà e di altruismo - precisa - e che aderisce spesso a progetti dalla forte valenza sociale; certo poi abbiamo avuto senza dubbio un consolidamento della nostra immagine».

L’esperienza al Centronova ha permesso di raccogliere i dati quantitativi e qualitativi alla base delle proiezioni nazionali e ha dato alla Last Minute Market la prova concreta che il proprio modello possa essere applicato anche a un ipermercato di grandi dimensioni. Con le opportune modifiche richieste da ogni singolo caso. Quando i ragazzi della Last Minute Market sono arrivati all’Ipercoop di Villanova, infatti, hanno dovuto impostare il loro lavoro di recupero in modo diverso rispetto a come avevano fatto nel primo esperimento (vai a vedere l'origine del modello). «Ogni ipermercato ha una propria organizzazione - afferma Luca Falasconi, presidente della Last Minute Market - e quando siamo arrivati a Villanova abbiamo dovuto studiare un modello ad hoc per quella realtà».

E anche i dati ne hanno risentito. Se nel modello teorico messo a punto dagli studenti e dal professor Segrè si ipotizza, sul 95 per cento dei prodotti recuperati, un 70 per cento destinato all’alimentazione umana e un 30 all’alimentazione animale, al Centronova le proporzioni si sono ribaltate. Va meno agli uomini e più agli animali. Non perché le quantità o la qualità dei prodotti recuperati non permettano di aderire ai dati, ma perché la Last Minute Market si è inserita in una realtà dove già c’erano associazioni animali che ogni giorno andavano a ritirare quintali di frutta e verdura. Queste hanno chiesto che l’attività della Last Minute Market non alterasse troppo le loro abitudini. E così è stato. Al Centronova più o meno il 70 per cento va agli animali, mentre il 30 agli uomini.

L'esperimento  
Il 'non mercato'  
Intervista doppia
Le associazioni

Torna alla Homepage
Inchiesta multimediale realizzata da Daniela Corneo. Ultimo aggiornamento aprile 2004