Come ti risistemo il mobile

La maestra artigiana
Stephanie, l'insegnante di batik
Il giardino del Cfs

Artigiane e solo donne. I corsi di restauro del mobile antico, che la Casa delle donne organizza in via San Francesco di Sales, sono diretti esclusivamente ad un pubblico femminile.

L’artigiana lavora con accuratezza utilizzando polveri e colori naturali. Il laboratorio è stracolmo di sedie, tavoli, comodini e credenze da rimettere a nuovo. Il tipo di lavoro, però, non è diverso da quello praticato dai colleghi uomini.
In estate il lavoro si trasferisce nel giardinetto di fronte: le vernici si asciugano meglio e lo spazio è più generoso.

Le maestre, Carla e Monica, insegnano alle donne l'arte del restauro nel giro di poche lezioni. Il corso dura fino a tre anni, con tanto di attestato, ed è stato sperimentato anche dentro le mura del carcere femminile (ovviamente) di Rebibbia.

La manualità è un percorso culturale – spiega una donna artigiana – è la valorizzazione di te come persona. L’attività intellettuale non è tutto”.

Poi ci sono anche corsi di falegnameria domestica al laboratorio del legno Esthia, fondato da Christina Heger, maestra falegname tedesca.

Per sviluppare la propria creatività non c'è comunque che l'imbarazzo della scelta. Alla Casa si tengono corsi di batik,
vitraux, decorazioni in ceramica, giardinaggio, tessitura a telaio e taglio e confezione.

Esiste anche uno spazio commerciale per i prodotti artigianali fatti da donne. È il negozietto equosolidale Idonea, al pianterreno dell’ala ottocentesca. Un’impresa onlus che sostiene la cultura e l’arte femminile. Caffè brasiliano, marmellatine biologiche, frutta esotica, tisane rilassanti e manufatti di ogni genere.

Alle pareti la bandiera della pace e una locandina che avverte: "Le donne possono mettere le ali".

 

 

 

 

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