"Si lo so la forza che ho"

L'operatore Rai intervenutoa alla proiezione
Cristina Comencini e Laura Valle
In primo piano la psicologa Pia Mosca

“Tremate tremate le streghe sono tornate!”. Grida, urla, slogan di piazza e una sequenza velocissima di femministe manifestanti.
Inizia con un movimentato montaggio fotografico (le foto sono di Rosanna Cattaneo e si trovano in Archivia) il cortometraggio “Si lo so la forza che ho”, opera prima della regista Laura Valle (il montaggio è di Domizia Mattei - Report) per descrivere attraverso le immagini la Casa internazionale delle donne, quello che era, i lavori in corso e la realtà del presente.

Il corto della Valle, che si è aggiudicato il secondo premio al concorso nazionale per cortometraggi della Regione Toscana “Che impresa!”, in dieci minuti fa rivivere il femminismo del passato e del presente.
Le donne della Casa sono intervistate sotto la magnolia centenaria, mentre un veloce alternarsi di visi, parole ed eventi di oggi si mescola ai cortei femministi degli anni '70.

”Questo film racconta una storia – ha detto Francesca Comencini, invitata alla proiezione ai primi di gennaio e presidente della giuria del concorso cinematografico aretino – la storia di questa casa e delle donne romane. L’ho difeso con forza perché credo nei lavori veri. È una testimonianza di una realtà delle persone e delle donne – ha affermato la regista – che va oltre lo spazio che i media ci danno”.

Le donne della casa, però, sono convinte che il filmato avrebbe potuto vincere il concorso. Troppe le insidie maschiliste da superare nella giuria, ha fatto capire la Comencini.

E proprio nel suo ultimo film, “Mi piace lavorare”, la cineasta romana denuncia una delle piaghe del mercato del lavoro, il mobbing, con una fantastica interpretazione di Nicoletta Braschi. Secondo la Comencini “Il documentario in Italia non si fa più”.


 

 

 

 

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