Isolani, ma non isolati

 
Intanto sull'isola....
Carta d'identità di Goffredo e Carmen
 
 

 


 

 

 

 

La motovedetta del Corpo forestale dello Stato è salpata dal porticciolo di Scarlino. Ha attraversato 36 miglia di mare e dopo circa tre ore ha incontrato l’isola. Prima avvolta dalla foschia, poi sempre più nitida, con le sue lastre di granito. Dopo ha proseguito alla volta di “Cappel del prete”, lo scoglio oltre il quale si apre alla vista la baia più affascinante di Montecristo: Cala Maestra. E’ qui che la nuda roccia lascia il posto ad alberi ad alto fusto, a una rigogliosa vegetazione e a una spiaggetta bianca e accogliente. E’ anche l’unico punto dove è possibile attraccare con una imbarcazione e l’unica zona costruita. Goffredo Benelli, il guardiano, è già lì, immobile, sul piccolo scoglio che fa da molo, puntuale al consueto appuntamento con la spesa. Ogni 15 giorni, infatti, sull’isola c’è il cambio dei forestali. Sono due agenti che affiancano i custodi e li aiutano nel lavoro di protezione e tutela della riserva naturale. In questa occasione arrivano i viveri e tutto ciò che lui e sua moglie ordinano dalla terra ferma.

Goffredo ha 56 anni, è un uomo dalla corporatura massiccia e la pelle bruna, bruciata dal sole. Sul viso, attraversato da qualche ruga, spiccano due occhi scuri, sicuri e severi. E’ un tipo simpatico. In casa ha uno scaffale pieno di liquori che mostra con orgoglio. Anche questa volta nessuno se ne andrà senza aver pranzato con loro e senza aver assaggiato i suoi aperitivi. Nella cucina comunicante con la sala da pranzo c’è Carmen, 57 anni. E’ una bella donna. Con i capelli raccolti in una mezza coda che solo una ragazzina spensierata saprebbe fare, dimostra meno dell’età che ha. E’ indaffarata a preparare la pasta. Al tavolo, infine, sta seduta Federica la loro adorabile figlia. E’ questo il terzetto che ha raccolto l’eredità della stirpe dei guardiani da poco più di un anno.

“Sono qui dal 25 novembre 2002 – dice Goffredo ridendo – e mi sento come chi ha vinto la lotteria. Ho una casa al mare, isolata, come tanti vorrebbero e in più prendo anche uno stipendio”. Poi sfiorandosi il mento e con aria un po’ più seria aggiunge: “Noi non siamo degli eremiti venuti qua per pensare o dei filosofi. Siamo gente comune, a cui è capitata questa occasione e la stiamo sfruttando. Montecristo è quella bellezza proibita praticata solo da 1000 visitatori autorizzati e noi siamo i privilegiati”.
Carmen e Goffredo sono due persone semplici che hanno sempre vissuto a contatto col mare. Forse è anche per questo che abitare a 36 miglia dalla costa non è un sacrificio per loro.
" Non ci manca proprio niente – spiega lei – quello di cui abbiamo bisogno lo ordiniamo e ce lo portano. Abbiamo la televisione, internet, il telefono. Gli amici mare permettendo, ci vengono a trovare e, quando possiamo, andiamo noi. Cinema e locali non li frequentavo nemmeno quando stavo a Castiglione della Pescaia”. A sentir loro sull’isola basta sapersi divertire. “L’ultimo dell’anno del 2002 – racconta Goffredo – siamo andati a letto alle tre di notte. Anche se eravamo tra noi abbiamo fatto di tutto: bevuto, ballato, saltato”.

Per i coniugi Benelli Montecristo non è stata proprio una sorpresa. La conoscevano già, così come erano informati sulle mansioni che i suoi guardiani devono svolgere.
“La giornata qua è sempre corta – spiega lui –. La mattina mi alzo presto, tengo puliti i viali, mi occupo della manutenzione dei motori, giro intorno all’isola con il gommone, insieme ai forestali, per i controlli. Insomma faccio di tutto”. Carmen invece, ha il compito di tenere in buono stato la villa, il museo, il giardino.
Goffredo ha confessato che il motivo che lo ha spinto a trasferirsi a Montecristo è stata la curiosità di “vivere un film nuovo”. E in effetti sembra proprio che stiano girando un film là, in mezzo al mare lontani dallo stress quotidiano. Sembra di vederli d’estate, sul pergolato davanti casa a godersi il panorama sulle note di una canzone anni 60. O, d’inverno, in casa, a giocare a carte con i forestali.

 

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