Quando sentiamo nominare internamento e deportazione
la nostra mente corre subito in Germania, alle immagini dei prigionieri
smagriti dei lager tedeschi. La nostra mente corre ai luoghi della memoria,
come Auschwitz e Dachau. Questa, invece, è una storia tutta italiana:
a Sforzacosta (frazione di Macerata), all'incrocio
tra la 78 Picena e la statale 77, è ancora riconoscibile l'area
di un campo di internamento fascista, dove fra il 1940 e il 1944 vennero
imprigionati antifascisti e partigiani rastrellati nella provincia.
Da qui iniziò la loro deportazione verso i campi di lavoro coatto
della Germania nazista. |
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Dopo
la guerra l'area in cui sorgeva il campo fu acquistata da un privato. Così
nelle baracche, al posto di guardie e prigionieri, arrivarono gli operai
di una fabbrica di scarpe, che rimase attiva fino al 1987. Oggi, negli stessi
capannoni, un ristorante e una sala giochi. Inoltre si
producono arredamento per uffici, prefabbricati metallici, vernici
e smalti. PER SAPERNE DI PIU' |
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