Cento euro di benzina all’anno il contentino per i lucani
Pubblicato il 19/04/2012
Se il caro benzina spinge molti a lasciare la propria auto nel garage, in Basilicata non è così. La Regione è il Texas italiano per le estrazioni di petrolio e grazie a una bonus card sugli idrocarburi i lucani possono comodamente continuare a scorrazzare. O almeno è quello che sembra. Un totale di cento euro per ogni residente che abbia la patente, da spendere in un anno. Poca roba se si pensa che le compagnie impiegano tre giorni di estrazione per recuperare i soldi destinati a tutti gli automobilisti. Sono stati 270 mila i lucani che hanno richiesto e attivato questa card. Dei circa 25 milioni di euro stanziati, 15 sono finiti nelle tasche di Poste italiane che ne ha gestito l’attivazione.
I soldi per pagare queste card vengono dall’aumento delle royalties. In Italia le compagnie petrolifere pagano allo Stato il sette per cento del valore del greggio, come compensazione al territorio per i danni ambientali. Per vent’anni è stato questa la percentuale che Stato, Regione e Comuni si sono divisi. Briciole in confronto ai miliardi che le multinazionali del petrolio fatturano attraverso lo sfruttamento della Val d’Agri. Oggi però quella quota è stata portata al dieci per cento. Ma le cose non sono cambiate per i gli abitanti. Di questa percentuale il tre per cento è stato destinato proprio alla card carburanti.
Ma quello che doveva essere un ulteriore elemento per creare benessere, si rivela un bluff. A conti fatti cento euro bastano per fare il pieno di benzina per un solo mese, per il resto dell’anno le scelte per i lucani sono due o aspettare l’autobus o restare a casa.
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