Trappeto, libri ostaggio della biblioteca chiusa per infiltrazioni d’acqua


Pubblicato il 17/04/2014                          
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Una delle due stanze della biblioteca

Una delle due stanze della biblioteca

TRAPPETO –  A Trappeto, piccolo comune a metà strada tra Palermo e Trapani, c’è un cancello che non si apre da anni. Almeno dalla fine dell’inverno del 2009. È quello della biblioteca comunale, i cui locali sono stati dichiarati inagibili per via di infiltrazioni d’acqua che stavano facendo cedere il soffitto a capriate lignee. Eppure non si direbbe che la struttura che sta dietro l’inferriata nera, l’ex scuola elementare Maria Pia di Savoia che ospita la piccola biblioteca, sia abbandonata da cinque anni. Come se il tempo si fosse fermato.

Lasciandosi alle spalle il mare turchese appena increspato dal venticello di metà marzo e immergendosi tra le vie assolate, capita ancora di vedere donne vestite di nero sedute davanti alla porta di casa che puliscono le sarde appena pescate per il pranzo. Ed è lì, nel nucleo centrale della cittadina, non molto distante dal Municipio, in via Zena 2, che si trova l’imponente edificio di architettura fascista. Ai lati del portone d’ingresso due targhe: “Museo” e “Biblioteca comunale”. Icone di un breve passato diventato fantasma nel giro di poco tempo.

Col naso in su verso le spesse lettere che compongono l’insegna col nome della scuola, ci si chiede perché da anni i trappetesi non possano accedere all’interno di una struttura che appare ben salda e per niente decadente. L’unica biblioteca del paese. Ma una volta entrati si rimane di stucco. Le scale che portano al primo piano sono piene di pezzi di calcinacci e nel corridoio, guardando al soffitto, si vede un buco dal quale si intravedono le travi. Anche se le due stanze che ospitano la biblioteca, sebbene le scaffalature metalliche siano dozzinali, sono intatte. Solo qualche scatolone con dei libri impolverati, rimasto nel centro della stanza, come se si fosse scappati via all’improvviso lasciando tutto come si trovava. Di nuovo, la stessa sensazione: il tempo si è fermato anche all’interno della biblioteca di Trappeto.

“A un certo punto, dopo la chiusura – racconta Salvatore Romano, assunto nel 1997 con concorso di bibliotecario dal comune di Trappeto, del quale adesso è un semplice dipendente – siamo dovuti entrare nell’edificio, che tra l’altro era stato ristrutturato da poco, con gli ombrelli aperti per quanto pioveva lungo il corridoio. Per fortuna le infiltrazioni non hanno intaccato le due stanze in cui si trovano i libri che in questo modo non sono stati danneggiati”. Come non danneggiate sono le poltrone d’ufficio e le scrivanie di legno chiaro, che dovevano essere appena arrivate nella biblioteca quando si è deciso di chiuderla. Sono ancora avvolte da strati di cellophane. Già perché l’approdo della comunale in via Zena era stato una conquista dopo un lungo peregrinare da un edificio all’altro. La biblioteca, che aveva finalmente trovato sì una sistemazione di comodo ma comunque una certa stabilità, però all’improvviso ha dovuto chiudere. E non temporaneamente, giusto il tempo di sistemare il danno, ma fino a data da destinarsi. E nel frattempo sono passati anni e altri ancora ne passeranno.

Biblioteca comunale di Trappeto

Biblioteca comunale di Trappeto
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“Quando sono arrivato non c’era né un edificio destinato alla biblioteca – spiega Salvatore Romano – né uno statuto che la riconoscesse. C’erano solo dei libri accatastati in alcune stanze del Municipio. Dopo circa un anno l’amministrazione ha deciso di costruire la biblioteca in una scuola media della città ed è stato stilato lo statuto. Poco tempo dopo, però, abbiamo dovuto trasferirci di nuovo nell’attuale edificio. Adesso la situazione è stagnante – continua – L’amministrazione sostiene di aver fatto vari tentativi per cercare locali alternativi. Ma, sarà che Trappeto è un paese piccolo, nuovi spazi adeguati alle esigenze di una biblioteca non sono stati trovati”.

Qualcosa però si starebbe sbloccando. Almeno stando alle parole del sindaco, Giuseppe Vitale. Ci sarebbe di mezzo un finanziamento per 970.000 euro che il Comune intende utilizzare per restaurare la scuola, attuale sede della biblioteca chiusa. Però, piuttosto che procedere a sistemare il soffitto pericolante e riaprire i battenti, sembra che il Comune stia pensando di cercare un nuovo spazio in grado di accogliere libri, scaffali e bibliotecari. Un ulteriore trasloco per la comunale di Trappeto, che fatica a radicarsi nel territorio e a offrire servizi ai cittadini. La struttura nella quale la biblioteca dovrebbe migrare, probabilmente un bene confiscato alla mafia, sarebbe stata già individuata dal primo cittadino, ma non sarebbe ancora utilizzabile dal momento che servono lavori di ristrutturazione cui far fronte con un finanziamento di 350.00 euro. E alla domanda: “Quindi questa biblioteca quando rivedrà la luce?”, Vitale risponde: “Sicuramente prima della fine del mio mandato. Ovvero entro tre anni”.

“Purtroppo a Trappeto abbiamo un problema – spiega il vicesindaco, Santo Cosentino, che ha anche la delega alla Cultura biblioteca e musei – abbiamo queste strutture chiuse ma anche le mani legate. Non abbiamo fondi. Speriamo che la Regione o il governo nazionale si impegnino a garantirci delle piccole somme che ci consentano di riaprire”.

Già, perché l’esborso più significativo sarebbe quello relativo al restauro dei locali, qualsiasi essi siano. Perché per il resto la biblioteca, anche in passato, ha sempre vissuto con budget fortemente limitati, che il più delle volte corrispondevano al pagamento dello stipendio di un bibliotecario, più al massimo quelli di uno o due assistenti, reclutati tra le file dei lavoratori socialmente utili e non comunque tra personale comunale di ruolo.

“Negli ultimi anni – spiega Romano – ci sono stati tagli drastici ai bilanci e i piccoli comuni hanno ridotto enormemente non solo i fondi per la cultura ma anche quelli per i servizi sociali o per l’assistenza a persone disagiate. Il primo settore a essere falcidiato è quello della cultura. È così quando i comuni sono ridotti a raschiare il fondo del barile delle loro risorse”.

Eppure Trappeto – una città che durante l’inverno conta 3.200 abitanti ma che li vede quasi quintuplicati tra maggio e settembre con l’arrivo dei villeggianti – avrebbe bisogno di una biblioteca. Ne avrebbero bisogno i ragazzi ma anche i turisti che in passato si recavano alla comunale per prendere in prestito qualche giallo da leggere in spiaggia. “La città ha bisogno di un luogo e di un momento di aggregazione utile, di un posto in cui conoscersi – conclude Romano – che non sia un bar, un biliardino o peggio ancora un centro scommesse”.

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