Questa inchiesta è un progetto di fine corso di Marta Manzo, allieva dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino
Pubblicato il 24/04/2014
“Un naso da maiale attaccato con il mastice, scendo sotto casa, parlo con le persone e non vengo riconosciuto. Forse anche a lavoro sarebbe lo stesso”
“Saetta ha una stanza tutta sua. Un armadio pieno di vestiti, scaffali: tutto quello che compro lo metto lì. Smonto e rimonto gli oggetti più disparati e li cucio insieme”
La gente squadra, magari poco convinta, poi passa oltre. Alcuni fanno finta di non vedere. Quella che al primo sguardo somiglia a tolleranza forse nasconde l’incapacità di capire e condividere. Drag non è sinonimo di trans e trans non lo è di omosessuale
Le reazioni non sono tutte uguali. Una bocca spalancata, un sorriso e la richiesta di scattarsi una foto insieme compensano quelle della tanta gente che fino a quel momento non se n’era accorta
“Si comincia per ridere ma capita che dimentichi di divertirti. Si esagera perché il fine principale è essere esagerati. Ma se diventa soltanto un lavoro allora puoi anche smettere”