Istituto per la Formazione
al Giornalismo di Urbino

i corsi - la sede - contatti
gli allievi - i docenti - l'istituto

Stagisti, vil razza dannata/2

di    -    Pubblicato il 30/07/2003                 

La notizia è questa: qualche giorno fa un gruppetto di stagisti del Messaggero è stato cortesemente invitato a non presentarsi più in redazione. Motivo: la convenzione con la scuola non era stata firmata dall’amministratore delegato e pertanto lo stage era da considerare “congelato” fino a nuove comunicazioni. Che non sono mai arrivate. Messa così, sarebbe un’ordinaria storia di malaburocrazia. Ma non è così. Perché nei corridoi di via del Tritone circola un’altra versione dei fatti. Il congelamento sarebbe dovuto alle proteste di alcuni redattori, irritati dalle troppe firme di stagisti sul quotidiano. La protesta sarebbe arrivata fino agli organi sindacali, che avrebbero fatto pressioni – andate a buon fine, a quanto pare – sull’azienda e sulla direzione. Sotto accusa sarebbe finito, quindi, l’uso “improprio” degli stagisti. Il problema è allora: qual è l’uso proprio degli stagisti? L’Assostama romana non ha dubbi. In questa lettera inviata ai direttori delle testate capitoline il ruolo degli stagisti è cosi definito: “Ospiti dei giornali per imparare e non per entrare, in nessun caso, in produzione”. Per aprire la discussione su una vecchia questione (di cui avevamo già parlato in questo post) c’è abbastanza materiale. Per tirarsi su in morale, si può aggiungere anche questo(M.)

Sullo stesso argomento:

  • Nessun articolo sullo stesso argomento

I commenti sono chiusi