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Linee guida e suggerimenti per il sito IFG

di    -    Pubblicato il 17/01/2009                 
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Da ieri sera è in linea il sito rinnovato della scuola, nella sistemazione della home e nei contenuti: nuovi servizi nella sezione dedicata al mondo dell’informazione e nuove notizie dell’agenzia. Inoltre da oggi l’ultimo numero del Ducato è leggibile e sfogliabile online.

Il primo “turno online” hanno fatto da cavia e Manuela Baldi, capo redattore di turno, ha pensato bene di preparare un promemoria per i successori — che si spera i successori vogliano integrare.

Ecco anche qui le sue riflessioni, integrate con miei commenti e una lunga aggiunta:

Agenzia

(Qualche accorgimento utile per non perdere la salute ed evitare i “buchi”)
[in rosso commenti e aggiunte di MTL il quale spera dopo un po’ di non essere interpellato continuamente :-) ]

  1. In agenzia/online si è in 4, un caporedattore sfortunatissimo e 3 “redattori semplici”.
  2. Di solito, 3 persone lavorano all’agenzia e una all’articolo da pubblicare online. E’ la formazione preferita da MTL, quindi da osservare. [L’ideale sarebbe arrivare a creare un articolo sui problemi dell’informazione in due giorni, per farne due nella settimana. Il che consentirebbe una parziale rotazione]
  3. Il caporedattore: ORGANIZZA il lavoro, decide su cosa far lavorare gli altri 2 dell’agenzia, immette le notizie scritte dagli altri dentro wordpress, e una volta approvate da MTL, le invia tramite e-mail alla mailing list (che include i giornali e le TV locali). [Il C.R. non si deve limitare a “mettere le notizie dentro WP”, le deve “passare”, cioè controllare, correggere ecc.]
  4. Sarebbe bene che ogni caporedattore aggiornasse la mailing list, se possibile, aggiungendo gli indirizzi che ritiene importanti: se la nostra agenzia arriva alle “chiavi” giuste, più facilmente verrà utilizzata per scrivere i pezzi sul giornale, o girerà su internet. Gran soddisfazione.
  5. Il caporedattore inoltre tiene SEMPRE sotto controllo la casella di posta del ducato, per vedere se arrivano comunicati da usare come notizie. Se notate qualcosa si interessante, ditelo a MTL e lui vi spiegherà come scovare la notizia nel comunicato. [I comunicati possono dare spunti. In linea di massima l’annuncio di uno spettacolo, di una conferenza stampa o di una riunione non è di per sé notizia. La teniamo in un’agenda e poi eventualmente copriamo l’evento. In altri casi (v. Gioele Dix all’università), la cosa E’ notizia). A volte nel comunicato è nascosta una notizia che va valorizzata (v. la borsa di ricerca per studiare la malattia rarissima data all’Università: il comunicato annunciava il convegno, noi abbiamo girato la notizia sulla borsa di studio che rendeva Urbino centro di questa ricerca e abbiamo detto che la notizia è emersa nel corso del convegno. In ogni caso: noi non “trasmettiamo comunicati”, non “facciamo lanci”, scriviamo NOTIZIE. Cioè non siamo i megafoni di nessuno]
  6. Il giro di cronaca comincia la mattina PRESTO, SUBITO. I due redattori possono essere “spediti” in giro dal caporedattore, o semplicemente fare tutto per telefono. Di solito è meglio andare di persona, così ci facciamo conoscere.
    È bene chiamare

    • polizia
    • carabinieri
    • guardia di finanza
    • ospedale
    • pronto soccorso
    • comune
    • polizia municipale
    • soprattutto tenere d’occhio il tribunale. Escono fuori cose interessanti. Lì è bene andare, perché al tel non esce niente di che… e in ogni caso bisogna chiamare prestissimo la mattina, prima che il cancelliere vada in udienza.
    • … e chi + ne ha + ne metta.
  7. IMPORTANTISSIMO PER TUTTI E 3 I RESPONSABILI DELL’AGENZIA, è TENERE INTERNET COSTANTEMENTE SOTTO CONTROLLO, e a tal proposito vi consiglio:

    [L’ideale sarebbe preparare una pagina di IGoogle, sulla base dell’account di redazione, con tutti i feed RSS delle cose da tenere sotto controllo. Diventerà in questo modo il vostro “cruscotto di navigazione”
    Sarebbe anche utile, nello stesso accout, utilizzare la funzione “Calendar” per tenere l’agenda degli eventi da coprire o da tenere presenti in qualche modo]

    Una volta trovata la notizia e composta l’agenzia, il caporedattore entra in Word Press, su http://larica-virtual.soc.uniurb.it/ducato-notizie/wp-login
    E copia dentro l’agenzia.

  8. ATTENZIONE!!! Gli accorgimenti di “forma”.
    • Datevi una ripassatina al libretto blu, sulle regole generali per nomi, punteggiature, minuscole e maiuscole. [E’ fondamentale: non vorrei più vedere numeri scritti sbagliati, corsivi e virgolette a vanvera, ecc.: non aver “introiettato” il libro di stile è colpa grave]
    • Si comincia sempre l’agenzia con “URBINO – “
    • Fra il primo e il secondo paragrafo, inserisci l’interruzione. C’è un comando apposta. Questo fa sì che quando la notizia è pubblicata su Ducato Notizie, si vede solo il primo paragrafo e sotto compare il link “continua”. Date sempre una riga di bianco fra un paragrafo e l’altro.
    • In prima battuta, mettere SEMPRE NOME E COGNOME, anche se si tratta di Berlusconi. SILVIO Berlusconi. Successivamente si può evitare.
    • Nomi e cognomi SEMPRE in neretto, insieme agli elementi di rilievo della notizia.
    • In fondo all’ultima parola dell’agenzia, E NON A CAPO, tra parentesi le iniziali di chi l’ha scritta, in neretto e corsivo.
    • per le questioni di struttura, di costruzione e di contenuto dell’agenzia, andatevi a rivedere le linee guida di MTL [La struttura non è cosa banale…]
    • I TAG. Finito di scrivere, a destra inserite le parole chiave. Nomi e cognomi, luoghi, insomma tutto quello che ritenete utile per rintracciare la notizia sul sito. [Ricordate: i tag non servono tanto a VOI, ma alla gente per trovare le vostre notizie attraverso i motori di ricerca, anche se non sanno dell’esistenza vostra o di quelle notizie. Quindi, p.es., non solo “pallavolo”, ma anche “volley”]
    • Le categorie. Mettete sempre “generale”, oltre alla categoria specifica che riguarda la notizia. [Ogni volta che è possibile inserire categorie plurime. Es.: il sindaco discute con il rettore? Categorie “politica” e “università”]
    • I Link. Sottolinea la parola da linkare, clicca sul comando del link, e si apre una finestrella in cui incollare l’URL. Alla voce “Target”, poi, imposta “open in a new window”.
    • L’ultimo step è cliccare su “Submit for review”. Avvertito il prof di aver inserito l’agenzia, lui la controlla e fa le eventuali correzioni.
    • Quando avete l’ok della pubblicazione, l’agenzia va INOLTRATA via email dalla casella di posta del Ducato, gmail, a tutti gli indirizzi che per ora ho messo. Ripeto, se è il caso aggiungetene altri. Nell’email, mettere come titolo “Ducato Notizie – titolo dell’agenzia”. Quanto al contenuto, scrivete la data e l’ora; il tiin grassetto; l’agenzia; l’indirizzo del Ducato (redazione.ilducato@uniurb.it) ; e sotto copiate e incollate

    Direzione e redazione via della Stazione 150, 61029 Urbino. Tel. 0722350581 fax 0722328336 Registrazione tribunale di Urbino n. 154 del 31/1/1991

    Il materiale pubblicato nel “Ducato notizie” può essere liberamente e gratuitamente. utilizzato. È corretta la citazione della fonte.
    (In ogni caso questa parte la trovate nella casella delle mail inviate, dentro le agenzie che abbiamo già mandato).

  9. Per quanto riguarda l’articolo online, è bene che parliate con il prof, e vi facciate spiegare nel dettaglio cosa vi è richiesto. In sintesi, comunque, i temi da trattare devono avere a che fare con il vasto settore dell’informazione, del giornalismo. Presentate al prof. una NOTIZIA, vera, che VOI pensate di aver trovato. Non semplici suggestioni, non semplici reazioni a qualcosa già esaminato da altri addetti ai lavori. [Non solo l’autore deve partecipare alla individuazione del tema, anche il CR. Per il resto guarda sotto *]
    Su questo, MTL saprà essere più chiaro di me.
    Spero che questo memorandum vi sia utile… BUON LAVORO!!! Manuela
    * [So per esperienza passata che questo è il problema maggiore: capire che cosa andiamo cercando per i nostri servizi “di iniziativa”. Proviamo a sintetizzarlo qui:

    1. Il nostro campo è l’informazione e – in particolare – l’informazione giornalistica.
    2. Ci occupiamo di tutta l’informazione, non solo quella online. Quindi: giornali, periodici, tv, stampa specializzata, radio, ecc.)
    3. Ce ne occupiamo in tutti sensi: si possono fare servizi di economia (nuove strategie di testate, pubblicità…) di business (organizzazione aziendale, manager….), servizi di politica (servono esempi?), servizi di sport (i club dei giornalisti sciatori, dei giornalisti tennisti…), servizi di costume (abitudini, problemi, relazioni in redazione), cronaca. Affrontiamo questioni istituzionali (Ordine, Sindacato ecc.). E chi più ne ha più ne metta: qualunque tipo di servizio, purché si occupi del mondo della informazione.
    4. Che tipo di servizi? Servizio ORIGINALI, cioè qualcosa che il nostro utente trova da noi e non trova da altri. Non interessano le rimasticazioni di materiali già pubblicati, che noi ci limitiamo a riassemblare, magari sentendo un qualche “esperto” per averne un commento.
    5. Se affrontiamo storie già emerse altrove sulla stampa, dobbiamo trovare una nostra originale angolazione, cercando casi specifici, eccezioni. Cioè da storie che siano state pubblicate da altri possiamo prendere spunto per andare oltre. Non, ripeto ancora, riassumere e chiedere opinioni.
    6. Dunque: notizie, storie, personaggi, situazioni.
    7. In linea di massima le “Interviste”, nel senso del “domanda e risposta”, ci interessano pochissimo. Ci interessano solo se il personaggio è veramente particolare ed eccezionale. Ovviamente noi intervistiamo le nostre fonti, poi utilizziamo le informazioni che ci danno ed eventuali buoni virgolettati, all’interno dei pezzi, come elementi della costruzione complessiva. Il fatto di aver parlato con qualcuno, non implica una garanzia per questo qualcuno di vedersi pubblicato. Pubblichiamo solo le cose interessanti.
    8. In alcuni casi potrebbe essere utile pubblicare un’intervista, magari in forma integrale, o addirittura in audio, come elemento di documentazione. Utilizziamo gli elementi secondo noi più importanti nei pezzi, ma poi offriamo al lettore i documenti sulla base dei quali abbiamo fatto le nostre scelte (trasparenza).
    9. Dovete proporre un “titolo”, una “storia”. Dire: “Vorrei scrivere qualcosa sulla pubblicità web”, non è una “proposta”. Considerateci come il caporedattore di un giornale cui andate a proporre un pezzo. Gli dovete dare una storia, una notizia facilmente esprimibile in un titolo, non un “argomento”. Abbasso gli argomenti!
    10. C’è una cosa peggiore che potete fare oltre che proporre degli argomenti: proporre dei “problemi” (aaargh!). Tipo: la censura su…, la libertà di stampa su…, democrazia e partecipazione online…, ecc. ecc. Tutta roba che rischia di farvi slittare nella teoria, nella ideologia. C’è un caso di censura specifico? Lo raccontiamo. La regola fondamentale, qui come in tutto il giornalismo è: “Show, don’t tell”. Cioè: non mi devi dire che in quella stanza “tutti erano tristi”, mi devi mostrare la loro tristezza.
    11. Detto in una parola noi facciamo della CRONACA (“No, il diBBBattito nooo!). Quindi vanno bene tutte quelle storie che prevedono che voi andiate da qualche parte, anche online, anche telefonicamente, osserviate, mettiate a confronto le vostre osservazioni con i dati già in vostro possesso, e riferiate quel che avete trovato. Voi siete cronisti del mondo dell’informazione. Ce lo dovete, raccontare.
    12. Il che implica, a titolo di esempio, che non si parla di un sito senza averlo visitato personalmente. Qualche anno fa un vostro collega qui a Urbino fece un servizio sui “difensori dei lettori” dei giornali spagnoli, intervistando varie persone, compreso il corrispondente del Messaggero da Madrid. Ma scrisse che uno dei giornali si chiama “L’Avanguardia”…. dimostrando con questo di essersi limitato a riferire quanto qualcuno gli aveva raccontato, senza peritarsi di andare ad aprire il sito del giornale e a leggere personalmente quello che faceva il suo “difensore del lettore”. Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che il giornale si chiamava (e si chiama) “La Vanguardia”! E’ dalla vostra osservazione, ovunque possibile, che deve venire il grosso del lavoro.
    13. Siate pronti a render conto di qualunque parola, dato, numero. Il fatto che qualcuno ve lo abbia detto o che lo abbiate trovato su qualche pubblicazione non vi esime dalla responsabilità di capirlo. Se non lo capite voi, come lo capiscono i vostri lettori?
    14. Tutte le informazioni che non sono frutto della vostra osservazione diretta o che non possono essere considerate conoscenza generalizzata, devono essere chiaramente riferibili a una fonte.
    15. Il servizio può articolarsi in più pezzi. Es.: pezzo principale e pezzo di accompagnamento. Ogni pezzo, però, deve essere comprensibile in sé. Non devo costringere il lettore a cliccare e a leggere da un’altra parte per capire cosa leggo in questa pagina. Nel mondo digitale questo è importantissimo, visto che si può arrivare su una qualsiasi pagina seguendo un link da un motore di ricerca o simili. Dunque può anche succedere che alcuni elementi informativi importanti si ripetano sia nel pezzo principale, sia nel pezzo di accompagnamento.
    16. I diversi pezzi di uno stesso “servizio” devono essere linkati reciprocamente: da ognuno di essi deve essere possibile raggiungere gli altri (link sulla stessa finestra di browser). In fondo al pezzo sotto la scritta in neretto “Servizi/o collegati/o ci saranno i titoli linkati alle rispettive pagine.
    17. Sotto i “Servizi collegati”, c’è la “Guida alla Rete”: ci mettiamo i link più importanti di documentazione relativi all’argomento di cui parla il servizio, tutto il servizio, non i singoli pezzi che lo compongono. Cioè: la “Guida alla Rete” si replica uguale in tutti i pezzi (principale e di accompagnamento) del servizio.
    18. Il pezzo deve avere sempre titolo e sommario. A volte un occhiello. Per i sommari valgono le regole dei giornali: densi, poco chiacchierati. Il titolo e l’occhiello (con eventuali modifiche per ragioni grafiche) vengono riprodotti in home page. Non ci preoccupiamo delle “ripetizioni”: la ridondanza sul web fa premio.
    19. La titolazione deve essere, naturalmente, “leggibile” dai motori di ricerca, quindi preferibilmente descrittiva, non allusiva. Nel caso di titolazione non descrittiva, il sommario deve essere ben calibrato.
    20. Multimedialità 1: il pezzo deve essere sempre accompagnato, almeno, da una immagine. Le fotografie hanno sempre una didascalia (a meno che non si tratti di “illustrazioni” create ad hoc): contenuto e fonte. La dida dovrebbe essere inserita anche come “alt tag”, in modo cioè che possa essere “letta” anche dai non vedenti.
    21. Multimedialità 2: possiamo tranquillamente utilizzare diversi mezzi narrativi oltre alla scrittura testuale: video, fotogallerie, audiogallerie (fotogallerie con audio sincronizzato, ve ne parleremo), ma anche “embeddare” documenti, creare database, cartine interattive cliccabili. Queste sono cose che possiamo fare solo qui e non con gli altri mezzi. Quindi son cose buone e giuste.
    22. Formattazione grafica: paragrafi brevi; ogni paragrafo separato dal successivo con una riga di bianco, tutti i nomi in neretto, parole straniere e testate in corsivo (no virgolette). Firma in testa. Valutare se alcuni elementi informativi non possano essere più utilmente “elencati”, piuttosto che “scritti” (ricordate: online prima si guarda a volo d’uccello poi, eventualmente si “legge”).
    23. Stile 1: possibilmente verbi attivi. Poche subordinate. Periodi corti. Informazioni più importanti in alto. Poca o nulla aggettivazione, attenzione in particolare all’uso delle parole con connotazione positiva e negativa: le usiamo solo se vogliamo veramente usarle in quel senso. Le parole hanno un peso, occorre esserne coscienti, altrimenti finiamo per disinformare e – magari – dare anche qualche inutile dispiacere a qualcuno.
    24. Stile 2: Niente “introduzioni” all’argomento, cappelli tipo tema scolastico. Entrate subito in medias res: o con una notizia o con un esempio, una cosa vista, un dettaglio. Evitate, per quanto possibile, giudizi: in linea di massima il giudizio se lo deve fare il lettore con il materiale di riflessione che gli offrite. E – specialmente! – mai, dico mai, pensare di dover “trarre una morale” alla fine del pezzo.
    25. Stile 3: vale per i servizi di iniziativa (dei quali stiamo parlando) la stessa cosa che abbiamo detto per le notizie: i virgolettati all’inizio del pezzo sono brutti, una via troppo facile per uscire dal dilemma di come attaccare, spesso inutili. Esistono naturalmente delle eccezioni: quando la citazione da mettere tra virgolette è assolutamente particolare e straordinaria, es.:“Terra! Terra! Terra!”, urlò il mozzo sulla coffa dell’albero di maestra della Santa Maria. Era l’alba del 12 ottobre 1492: davanti alle tre caravelle salpate tre mesi prima dalla Spagna si stendeva un nuovo continente. Ma l’ammiraglio Colombo ancora non lo sapeva…

      In quasi tutti gli altri casi meglio astenersi.

Aggiungo un appunto che una collega del biennio scorso aveva preparato sull’argomento per i colleghi dopo un bel braccio di ferro con MTL:

SUGGERIMENTI DI LAVORO

  • Scalettare il pezzo: così scrivere e orientarsi è più facile!
  • Scrivere in modo piano e chiaro, mai troppo lungo
  • SCEGLIERE, buttare le cose secondarie e concentrarsi solo su quello che è essenziale.
  • Prima di iniziare a lavorare immaginate di stare al bar con un amico e di volergli raccontare la cosa di cui vi occupate dicendo: “Lo sai che cosa ho scoperto?….”. Poi cancellate “lo sai che cosa ho scoperto” e il pezzo è fatto. Dobbiamo incuriosire, interessare, raccontare qualcosa di nuovo (o comunque da un punto di vista originale)
  • Non facciamo descrizioni, riassunti né voci enciclopediche: raccontiamo una storia. Mai generalizzare o divagare, focalizzare il più possibile, citando episodi e fatti.
  • Se si fa un’intervista, prendere sempre appunti (anche se si sta registrando): facilita il lavoro e aumenta la concentrazione sul discorso
  • Lavorare su dati recenti e verificati
  • Mai opinioni né deduzioni personali: è cronaca!
  • Rispettare le scadenze
  • Se hai il titolo buono, il pezzo è fatto]

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