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Ovo apre ai commenti e va in tv

di    -    Pubblicato il 15/12/2011                 
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Si aprirà ai commenti e all’interazione con gli utenti, Ovo, la video enciclopedia on line, che da gennaio, oltre che in rete, viaggerà sulle tv internazionali. La previsione è quella di raggiungere il punto di pareggio alla fine del 2012, in meno di tre anni.

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Quando nel gennaio del 2010 Ovo venne lanciata sul mercato, la sua idea era di correlare l’autorevolezza dell’enciclopedia Treccani, alla creatività e originalità di video clip di tre minuti. Poi per problemi societari il progetto è stato fermo per un anno, per ripartire nell’estate del 2011 ed essere ripresentato sul mercato con alcuni nuovi soci.

SCHEDA Ovo in 10 numeri

Nell’archivio si trovano ora 1200 voci, da Giovanna D’Arco, passando per il cactus, fino alla storia dello Stato d’Israele. Per i suoi creatori le voci dovrebbero arrivare a novemila.

Una società creativa che fa cultura ma che guarda anche al bilancio. Secondo l’ amministratore delegato di Ovo, Carlo De Matteo, “la società è stata rifinanziata e dovrebbe raggiungere il punto di pareggio alla fine del 2012”. Questo ambizioso obiettivo “è possibile perché i costi fissi sono bassi dato che buon aparte della struttura è in outsourcing, ovvero utilizza risorse esterne – continua De Matteo – abbiamo tenuto nel core dell’azienda i creativi, i tecnici informatici, i commerciali e la distribuzione. Le risorse interne sono leggere: parliamo di sei persone fisse, affiancate da un network di creativi sparsi in tutto il mondo. Sono loro il motore produttivo”.

Il finanziamento di Ovo si basa sia sulle licenze ai siti web, alle tv e agli altri device (smartphone, tablet) sia su servizi di sponsorizzazione ad hoc. Un’azienda, con il mecenatismo digitale, può decidere di associare il proprio marchio a una clip e di produrre le voci di determinati ambiti. Ad esempio l’Eni potrebbe essere interessata a sponsorizzare le voci che trattano di energia pulita.  Il nome della società “mecenate” rimane visibile sotto il video  per tutta la sua durata, con la scritta: Funded by….

I testi e i video vengono approvati dalla Treccani che ha la parola definitiva prima di pubblicare ogni contenuto e questo garantisce una oggettività delle informazioni.

Ovo può contare su di un network di distribuzione con importanti testate online (la stampa.it o laRepubblica.it) o gruppi tipo Banzai (con il suo studenti.it dove, agli appunti e alle dispense, vengono associati i video di Ovo) che ospitano le clip.

A partire da gennaio i video saranno visibili anche sulla webTv di TelecomItalia, Cubovision, e su un circuito televisivo internazionale gestito dalla Zbf, la prima emittente tedesca.

Il motore produttivo. Trenta collaboratori esterni tra cui professori, studiosi, specialisti, grafici e videomaker si occupano della realizzazione delle Ovo clip. Le voci sono scritte da esperti della materia che, partendo dai contenuti della enciclopedia Treccani, li “cinematografizzano”, nel senso che li rendono prodotti adatti al video.

I contenuti quindi sono chiusi, in una logica esattamente opposta a quella di Wikipedia. In questo campo ci sarà una novità nei prossimi mesi: gli utenti avranno la possibilità di commentare e interagire di più con i contenuti, ma sempre senza poter scrivere le voci di Ovo.

Una volta approvati formalmente, la Treccani ricontrolla i contenuti e le fonti e li approva in via definitiva. Registrati i testi, i videomakers realizzano le clip con tecniche di grafica e design molto avanzate e accattivanti.

Il sistema di aggiornamento. Per ogni video sono necessari circa dieci giorni di lavoro, calcolando che ci lavori una sola persona.

Per quanto riguarda l’attualità delle voci, c’è un sistema automatico che aggiorna i widget, cioè i collegamenti in giro per la rete. Per il momento di questo si occupano i collaboratori fissi di Ovo ma in futuro, quando le voci pubblicate saranno migliaia, si prevede  un’apposita redazione che se ne occuperà, leggendo i giornali e controllando le news.

“Questo permette alle aziende - spiega De Matteo –  di produrre un video di alta qualità con la licenza dei diritti, gli archivi, la pubblicità e la distribuzione già inclusi. Se dovessero produrlo per conto loro, non spenderebbero meno del doppio”.



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