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Progetti a rilento per Urbino capitale europea 2019, il Comune: “Lavoriamo dietro le quinte”

di    -    Pubblicato il 21/02/2013                 
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URBINO – Nella corsa per essere scelta come Capitale europea della Cultura 2019, Urbino si trova ancora ai blocchi di partenza rispetto a molte altre concorrenti italiane. La candidatura della città ducale è stata rilanciata pochi giorni fa alla Bit (Borsa internazionale del turismo di Milano) dal governatore delle Marche Gian Mario Spacca e dal sindaco Franco Corbucci.

Alla Bit era presente anche Jack Lang, ex ministro francese della cultura, scelto come presidente del comitato promotore, che ha dichiarato: “Urbino, non solo la storia ma anche il futuro: la culla di una nuova utopia, simbolo del nuovo Rinascimento europeo”.

Come è scritto nel bando di concorso, l’arma vincente è un progetto concreto, che non si limiti all’esaltazione del patrimonio artistico-culturale, ma si fondi su risorse e capacità presenti nel territorio che possano essere alla base di un nuovo sviluppo, economico, sociale e culturale. Tradotto: finanziamenti, infrastrutture (come strade e collegamenti con i mezzi di trasporto), eccellenze territoriali (produzione locale), strutture di accoglienza turistiche e culturali.

“Per ora non è in atto alcuna procedura di monitoraggio, che si attiverà soltanto dal momento di presentazione dei progetti a settembre”, dicono dal Focus Point del Ministero dei beni Culturali (Mibac). Cercando informazioni sulle potenziali candidate, la gara sembra già iniziata e la città ducale ha molto terreno da recuperare, specialmente in tema di comunicazione e tecnologia. Urbino non ha un sito ad hoc. Ancora più difficile capire, a parte lo studioso francese Jack Lang, chi costituisca il comitato promotore.

Perugia e Assisi, candidate allo stesso titolo, hanno già un sito web ricco di contenuti e molto seguito con account Twitter e Facebook. Le prime iniziative collegate alla candidatura a capitale europea risalgono al 2008 e per questo scopo si sono costituiti una fondazione, un comitato scientifico e un comitato promotore.

Spostandosi a nord, anche Ravenna ha predisposto molte attività e progetti per la sua candidatura, rafforzando i contatti con Sofia, tra le favorite del titolo in Bulgaria.

Un’altra rivale temibile per la città del Duca è Matera, che nel 2012 ha creato un’applicazione per iPhone e Android in vista del 2019, che si è  posizionata al quinto posto fra le app più scaricate in Italia.  Per prepararsi all’appuntamento Matera 2019 ha messo in piedi un “web team” che ha contribuito a testare la app e sta contribuendo a curarne la promozione sui social network.

Quest’anno, a settembre, scadrà il termine di presentazione dei progetti per le candidature. A confermarlo è Leila Nista, dirigente del Focus Point Capitali Europee del Mibac: “A novembre inizierà la vera e propria competizione. Per il momento stiamo ricevendo molte manifestazioni d’interesse. Non è possibile parlare nemmeno di candidature ufficiali. Gli elenchi delle città che si trovano sui siti web non sono definitivi, da gennaio molte altre realtà locali ci hanno chiesto informazioni”.

Dal Comune affermano di agire strategicamente “lavorando dietro le quinte”. Non ci si sbilancia nemmeno sulle date di presentazione del sito web, che dovrebbe vedere la luce “entro qualche settimana”. Anche il logo c’è, “ma prima di metà marzo non verrà presentato”. Si parla addirittura di  “infrastrutture che daranno un nuovo profilo alla città”, ma che la superstrada Fano-Grosseto venga inclusa nel progetto è solo un’ipotesi.

Per quanto riguarda la presenza di big della cultura nel comitato promotore, l’unico nome confermato da Palazzo Ducale è quello dell’ex ministro francese Jack Lang, presidente e ideatore del titolo del progetto “Utopie Concrete”. Niente di certo su Umberto Eco e Gerard Schröder.

Da Palazzo Raffaello (sede della Giunta marchigiana) trapela qualche informazione sui finanziamenti da destinare alle iniziative: “La Regione ha concentrato in un unico pacchetto i fondi per infrastrutture, mobilità e sanità, in modo che il territorio di Urbino possa destinarli a questa funzione agendo con più autonomia”, dice Claudia Lanari, dirigente del settore cultura, che sottolinea l’intenzione di coinvolgere tutte le Marche nel progetto.

Un’occasione da non perdere per Urbino: oltre alla visibilità a livello europeo, infatti, il premio finale per la città che nel 2019 sarà eletta capitale Europea della Cultura è di un milione mezzo di euro.

Queste le candidature annunciate (ma non ancora ufficializzate) per l’evento del 2019: Aosta, Amalfi, Bari, Bergamo, Brindisi, Caserta, L’Aquila, Mantova, Matera, Palermo, Perugia e Assisi, Ravenna, Siena (con Grosseto), Siracusa e il Sud-Est, Urbino, Venezia e il Nord-Est, Bolzano, Regione Autonoma di Trento, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Un commento to “Progetti a rilento per Urbino capitale europea 2019, il Comune: “Lavoriamo dietro le quinte””

  1. sa vol dì dietro le quinte? vorrà dire facendo i mafios…..tant sol quel san fe i nostri dipendenti comunali!