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Il Washington Post ‘cancella’ l’ombudsman, dal ’70 garante dei lettori

di    -    Pubblicato il 4/03/2013                 

Ombudsman, il garante. La figura che per 43 anni ha garantito ai lettori del  Washington Post  trasparenza sui contenuti andrà in pensione. Al suo posto il “reader representative” che risponderà ai commenti dei lettori. Una differenza non irrilevante: da un ruolo indipendente per contratto a una qualifica all’interno della redazione, che risponde alle gerarchie della testata.

L’annuncio ufficiale è arrivato dall’editrice  Katharine Weymouth: “Il mondo è cambiato e noi dobbiamo cambiare con lui”. Ma in realtà c’è da fare anche i conti, in senso letterale, in tasca alla redazione: anche il Washington Post si deve piegare alla dura legge della riduzione dei costi, come lo stesso Ombudsman uscente suggerisce in uno dei suoi ultimi messaggi.

Era il 1970 quando il Washington Post diventò una delle più importanti testate grazie anche all’ introduzione di questa figura che ha garantito serietà e qualità al giornalismo americano. Un redattore che cura i diritti e gli interessi dei lettori e dei cittadini, un ruolo che negli ultimi due anni è stato di Patrick B. Pexton, giornalista da ben 28 anni.

La nuova figura che lo sostituirà sarà più simile a quella di un impiegato: non scriverà rubriche settimanali bensì si limiterà a rispondere ai commenti dei lettori on-line o sul giornale; mancherà insomma, la garanzia super partes della qualità giornalistica che prima veniva assicurata dal mediatore.

Le origini dell’ombudsman sono anglosassoni, e non limitate solo al mondo giornalistico (è quello che nelle istituzioni viene chiamato difensore civico), tuttavia questa figura si trova anche in Svezia e in America latina. In Italia non c’è e i lettori si ritrovano senza garanzie che sono molto diffuse in America. Dove questa figura è cresciuta e svezzata e ora fatica un po’. Anche il Boston Globe (che è stato messo in vendita dal gruppo del New York Times) ha ‘ucciso’ il proprio ombudsman.

Un cambiamento che vede smarriti anche i lettori. Nel post scritto dall’editrice  Weymouth che annuncia il cambio di programma – e  che, garantisce, ne farà rimanere invariata la missione – un commento-paradosso di un lettore dice tutto: “Il primo compito per il nuovo reader representative  sarà di rispondere a tutte le lamentele riguardo la soppressione dell’ombudsman”.

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