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L’intervista alla tenente Baldacci, prima donna al comando dei Carabinieri di Urbino

di e    -    Pubblicato il 2/02/2014                 
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Tenente Baldacci-ONLINEURBINO – Aveva solo 16 anni quando scelse di dedicare la sua vita all’Arma. Oggi, a 27 anni, il tenente Francesca Baldacci è l’unica donna nelle Marche alla guida di un comando di Carabinieri. “Ho maturato questo desiderio – rivela il tenente – grazie all’educazione ricevuta in famiglia e all’esempio che da sempre danno i Carabinieri”.

Lo sguardo fiero e il portamento deciso incarnano bene l’autorità del suo ruolo, così come dalla freschezza della voce e dalla gentilezza dei modi traspare la maturità di una giovane donna. Si può quasi immaginare che nel suo dna fosse già scritto il suo destino: diventare Carabiniere.

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A 19 anni, conseguito il diploma scientifico a Pescara, ha lasciato casa per trasferirsi all’Accademia militare di Modena. “Ricordo ancora l’emozione e la trepidazione di quel momento – racconta la Baldacci – dell’attesa fuori dai cancelli. Eravamo circa 60, tutti in fila e accanto a me, come sempre, c’erano i miei genitori”.

Da quel momento il suo percorso formativo, gli studi giuridici all’università di Modena e Reggio Emilia prima e alla Scuola ufficiali Carabinieri di Roma poi, è stato orientato verso un unico obiettivo: la carriera militare.
Dopo la laurea, è arrivato il primo incarico: il comando del Plotone Allievi della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, dove contemporaneamente insegnava anche materie tecnico-giuridiche. “Lì ho passato tre anni meravigliosi e ho imparato quanto sia importante conoscere e gestire i propri collaboratori. Subito dopo mi è stata data la possibilità di comandare l’illustre Compagnia di Urbino”.

Ma cosa vuol dire per una giovane donna gestire un ruolo così importante, generalmente riservato agli uomini? Francesca Baldacci quando parla dei suoi colleghi non ha dubbi: “Sono altamente professionali e hanno una perfetta conoscenza dei ruoli e delle responsabilità dei propri incarichi. Nella mia Compagnia non esiste alcun problema legato al genere e all’età”.

È anche vero che il tenente non deve affrontare tutto questo da sola. La conferma si ha guardando la foto che la ritrae insieme ai nipoti e che custodisce gelosamente sulla scrivania, tra il computer e le montagne di documenti. “La componente familiare è un cardine della mia vita che mi aiuta senza dubbio ad affrontare le problematiche quotidiane con maggiore serenità. Ci vuole un po’ di impegno, ma riesco a conciliare perfettamente la vita privata con quella professionale”.

A 14 anni dall’entrata in vigore della legge 380, che ha dato la possibilità anche alle donne di potersi arruolare, la presenza femminile nelle Forze Armate ha superato le 11mila unità e il trend degli ultimi anni dimostra che le iscrizioni alle Accademie sono in continuo aumento. “Chi vuole intraprendere la carriera di ufficiale dell’Arma, – dichiara il tenente Baldacci – uomo o donna che sia, deve sapere sin da subito che occorre una solida preparazione scolastica, determinazione, passione e dedizione. L’ufficiale dell’Arma da subito deve essere consapevole che senza sacrificio non si ottiene nulla”.

L’unico momento di incertezza nelle parole di Francesca Baldacci emerge parlando dei suoi progetti futuri: “Sono all’inizio di un percorso che sicuramente potrà arricchirmi di nuove esperienze umane e professionali. Dare una risposta in questo momento è prematuro. Oggi posso solo affermare che il mio interesse principale è portare a termine nel miglior modo possibile il mio incarico”.

Il suo futuro si può solo immaginare. Considerando la giovane età, il tenente Baldacci potrebbe ambire a guidare anche reparti di grandi città e raggiungere il grado di Generale, il più alto nell’Arma.

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