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Chi sta con chi: le posizioni del centrosinistra urbinate sulle primarie regionali

di    -    Pubblicato il 23/02/2015                 
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URBINO – Sarà una settimana di passione per il centrosinistra marchigiano che lunedì 2 marzo, dopo le primarie, avrà il suo candidato presidente per le elezioni regionali. E mentre i tre contendenti, Luca Ceriscioli, Pietro Marcolini e Ninel Donini, girano le Marche in cerca di voti, il Pd urbinate annuncia la propria neutralità.

A farlo è il segretario locale del partito, Federico Scaramucci: “Il Pd di Urbino non si schiererà ufficialmente con nessuno dei tre – ha detto – e si farà garante di questo percorso per ottenere la massima partecipazione. Le primarie sono un utile strumento di coinvolgimento ed è importante mantenere una posizione neutrale per assicurarne il regolare svolgimento”. Tuttavia all’interno del partito c’è chi si è schierato apertamente: “Ho chiesto io stesso agli urbinati di fare campagna elettorale per uno o per l’altro portando idee perché è positivo che in un gruppo ognuno contribuisca – ha continuato il segretario – ma, a primarie finite, sarà necessario che tutti tornino a collaborare per l’obiettivo comune”.

Scaramucci ha poi sottolineato le richieste fatte ai due candidati proposti dal Pd, Ceriscioli e Marcolini, nel corso degli incontri per la presentazione dei loro programmi organizzati a Urbino: “C’è un’esigenza di rappresentanza del territorio e ci sono temi prioritari come lavoro, sanità, viabilità e diritto allo studio che necessitano di essere trattati il prima possibile. Per questo dal 2 marzo cominceremo anche a ragionare su una candidatura per il Consiglio regionale che venga dalla zona del Montefeltro e dell’Alto Metauro”. Infine, in merito alla nota vicenda della tratta ferroviaria Fano – Urbino: “La priorità è quella di migliorare i collegamenti con tutto il territorio e qualsiasi strumento possa aiutarci a farlo è importante. Come ho già detto in Consiglio comunale, se i nuovi amministratori troveranno i finanziamenti e i progetti adeguati, ben venga il ripristino. Tuttavia, qualunque cosa accada, non accetteremo l’accantonamento della questione dopo le elezioni, perché questo sarebbe segno di una strumentalizzazione a scopo elettorale.

Si mantiene neutrale anche l’ex sindaco di Urbino, Giorgio Londei, che ha deciso di non schierarsi apertamente a favore di nessuno, mentre Piero Sestili, in corsa lo scorso anno alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco, si è dichiarato forte sostenitore di Ceriscioli: “Sono quello che si è esposto maggiormente – ha detto – e 20 giorni fa ho dato vita a un comitato elettorale per lui. Ho una stima per il lavoro che ha svolto come sindaco di Pesaro e penso che rappresenti la discontinuità nel partito. In un certo senso mi sembra di rivivere la mia esperienza politica guardando la sua”. Sestili ha anche paragonato l’attività di Ceriscioli a quella del premier Matteo Renzi: “Dieci anni come sindaco di una città come Pesaro sono una bella palestra e se Renzi, da sindaco di Firenze, è riuscito a diventare presidente del Consiglio penso che anche Luca potrebbe trasformarsi in un buon presidente della Regione”. Apprezzamento, infine, anche per il programma politico di Ceriscioli, definito “non dissimile da quello di Marcolini, ma con diversi spunti interessanti in più”.

Da Urbino arriva anche la voce di Gianluca Carrabs, presidente onorario della Federazione dei Verdi delle Marche, uno dei partiti della coalizione regionale di centrosinistra: “I Verdi ovviamente lasciano libertà di scelta a tutti i propri elettori. Io, però, ho avuto la possibilità di verificare personalmente come Marcolini lavora durante la mia esperienza in Regione e dico che con lui si parte correndo. Questa è la motivazione che mi spinge a sostenerlo”.

Secondo Sestili l’atmosfera in campagna elettorale per queste primarie di coalizione è più serena rispetto a quelle di un anno fa. “L’anno scorso c’era quasi un clima di sangue ma questa volta siamo tutti più tranquilli”.

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