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Impiegato Agenzia delle Entrate di Acqualagna accusato di abuso d’ufficio

di    -    Pubblicato il 10/03/2015                 
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URBINO – Aveva ordinato una costosa bottiglia di vino, ma non aveva intenzione di pagarla. Per questo aveva pensato bene di sventolare davanti al titolare del locale il suo tesserino di impiegato dell’Agenzia delle Entrate, minacciando un controllo fiscale. L’uomo, residente ad Acqualagna, impiegato dell’Agenzia delle Entrate, questa mattina si è visto recapitare un provvedimento di misura cautelare dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri di Acqualagna per il reato di abuso d’ufficio: obbligo di dimora nel comune di residenza e divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore notturne è la decisione del gip del Tribunale di Urbino, Egidio de Leone.

L’episodio risale allo scorso agosto. In quell’occasione l’uomo dopo avere simulato il controllo, aveva lasciato il locale senza saldare il conto. Ma non è stato l’unico caso in cui l’uomo ha abusato della sua qualifica. In un’altra occasione, sempre ad agosto,  infatti l’impiegato aveva tentato di ostacolare l’attività della Guardia di Finanza, impegnata in un controllo fiscale nei confronti di un ristoratore della zona. L’uomo aveva incontrato i militari delle Fiamme Gialle fuori dal locale. Per evitare il controllo, probabilmente per coprire il titolare, si era inventato di averlo effettuato lui stesso poco prima, senza riscontrare irregolarità. Ma i militari, insospettiti, lo avevano scoperto. A quel punto l’uomo li aveva irrisi, mentre compilavano il verbale per denunciare il fatto. “Compilatelo pure – avrebbe detto – tanto passa prima da me”, per poi rivolgere ai due minacce di ritorsione.

Il Capitano Antonio Dima, comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Urbino, ricorda come l’uomo non fosse sconosciuto alle forze dell’ordine. Nel 2014 era infatti stato denunciato per minacce a pubblico ufficiale e ingiuria aggravata.

Le indagini della polizia giudiziaria sono partite alla fine della scorsa estate. Questa mattina due perquisizioni da parte delle Fiamme Gialle, una nella casa dell’uomo e una nel suo ufficio. Poi la decisione del gip per la misura cautelare.

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