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“Urbino Città ideale”: progetto “residenze di qualità” per i turisti ma non per gli studenti

di    -    Pubblicato il 16/03/2015                 
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Centro storico di Urbino

Centro storico di Urbino

URBINO – Residenze di qualità per i turisti ma non per gli studenti. Il progetto “Kit Urbino” doveva mettere a disposizione degli universitari alloggi e stanze decorosi a un prezzo ragionevole ma ha cambiato volto. E destinatari. “Kit Urbino” infatti è terminato ancora prima di cominciare, bloccato a causa della mancanza di fondi. Alcuni di questi ambienti (camere e appartamenti) faranno però parte di un albergo diffuso, quello previsto da una nuova iniziativa regionale: “Urbino città ideale”.

Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione di alcuni appartamenti e stanze che si trovano al massimo a 200 metri dal centro storico della città. Una volta individuate le strutture, saranno inserite in un centro unico di prenotazione, ovvero un database online, sul quale sarà possibile anche prenotare. “L’idea dell’albergo diffuso è nata dalla necessità di non condensare tutto il flusso turistico in un’unica struttura – spiega Paolo Polidori, docente dell’università di Urbino e presidente dell’Uic – ma di diffonderlo nel cuore della città. Con il centro unico di prenotazione, poi, sarà più facile per i turisti prenotare”.

“Urbino città ideale” è ancora nella fase embrionale, in attesa di fondi. La creazione di questo albergo diffuso sarà curata dall’Urbino international center, associazione  che coordina le attività formative e culturali internazionali e promuove l’accoglienza nelle strutture del territorio, in collaborazione con la provincia di Pesaro e Urbino, l’Ersu, il comune di Urbino e l’Università “Carlo Bo”. Ma questi ultimi sono gli stessi tre enti che dovevano fornire le “residenze di qualità” agli studenti, i cui standard sono, evidentemente, molto più bassi di quelli considerati adeguati per i turisti.

Parte delle ricerche per “Kit Urbino” – nato nel 2011 e finanziato dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero della Gioventù – sono state utilizzate come punto di partenza del nuovo progetto dell’Uic. “Credo che sarà utilizzato circa il 10% degli spazi individuati quattro anni fa – spiega Gabriele Cavalera, ex presidente dell’Uic e promotore di “Urbino città ideale” – il resto dati dati verrà scartato perché ai turisti dobbiamo offrire delle residenze di una qualità maggiore”.

Uno dei punti di “Kit Urbino” riguardava il reperimento degli alloggi in affitto con prezzi adeguati e regolari contratti per gli studenti. Il progetto aveva l’obiettivo di creare una banca dati volontaria degli affittuari in cui venivano inseriti appartamenti e alloggi in grado di soddisfare alcuni standard di qualità. In questo modo, quando uno studente sarebbe venuto a studiare a Urbino, avrebbe potuto consultare questa lista per trovare una stanza o un appartamento ‘garantito’ nella sua qualità, oltre agli altri alloggi di tipo pubblico o privato. “Durante le ricerche sono stati trovati circa 50-60 strutture – spiega Stefano Gambelli, responsabile di“Kit Urbino” –  sentendo le agenzie immobiliari della città e gli affitta camere. Questo progetto doveva fungere da startup”.

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