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Ponte Armellina, Cioppi: “Cantieri al via entro l’estate per fognature e illuminazione”

di    -    Pubblicato il 26/03/2015                 
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URBINO – Tutto è pronto, o quasi. I cantieri a Ponte Armellina apriranno prima dell’estate, almeno quelli per gli interventi a fognature, illuminazione e marciapiede. Entro sei mesi invece, secondo l’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi, al il Comune prevede di perfezionare l’acquisto degli immobili. Mercoledì 25 marzo si è tenuto a Pesaro l’incontro tra Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica, e il Comune di Urbino, per definire alcuni dettagli tecnici del piano di riqualificazione, dopo il via libera da parte del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti.

Mappa catastale di Ponte Armellina

Ponte Armellina le due palazzine esterne interessate dalla ristrutturazione

Le ristrutturazioni. Finalmente si è fatta chiarezza sulle abitazioni interessate alla riqualificazione. Saranno, a macchia di leopardo, e interesseranno due delle quattro ‘stecche’ parallele. Il progetto di ristrutturazione riguarderà gli immobili, messi all’asta o di proprietà di privati, delle due palazzine esterne (particelle 119 e 222). Precedentemente si era parlato di ristrutturare soltanto il blocco centrale ma adesso è chiaro che la riqualificazione, come già anticipato dal Ducato, seguirà il criterio per corpi scala, ovvero a blocchi di appartamenti uniti dallo stesso ingresso. “Le cose potrebbero cambiare – spiega Cioppi – se dovessero esserci altri proprietari disposti a vendere le loro abitazioni”.

I tempi previsti per i lavori. La tabella di marcia verrà decisa dal Ministero dei Lavori pubblici e della Regione Marche. “Siamo a buon punto con la proceduta burocratica – spiega Sauro Vitaletti, il presidente regionale dell’Erap – non prevediamo tempi lunghi. Se non si generano ritardi, dovremmo concludere le operazioni di compravendita degli immobili entro sei mesi”

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Dopo il via libera delle Regione, l’amministrazione comunale si è impegnata ad agire velocemente sui problemi di urbanistica urgente: illuminazione, fogne e marciapiedi. Cioppi spiega che “questi lavori sono di competenza comunale. Partiremo subito, sicuramente prima dell’estate”.

Sia il comune che l’Erap ora aspettano un incontro con la regione Marche dove verrà presentato il progetto definitivo, riformulato con gli ultimi dettagli e con la lista delle compravendite, e per il via libera delle partnership tra gli enti coinvolti.

Il prezzo di acquisto scende. Il costo complessivo per la riqualificazione di Ponte Armellina è di 4.505.145,56 euro. Nell’incontro tra il Comune e l’Erap è stato deciso il prezzo d’acquisto per gli immobili dei privati interessati a vendere. Dal comune di Urbino fanno sapere che il prezzo di acquisto delle abitazioni oscillerà tra i 9.000 e i 10.000 euro, a seconda della metratura dell’immobile. “L’anno scorso era stata già firmata una lettera di intenti tra le parti. Ora verranno ricontattati – afferma Vitaletti – per iniziare le pratiche di compravendita degli immobili”. Il valore di mercato degli appartamenti è tra gli 8.000 e i 15.000 euro e molti privati non intendono scendere sotto questo prezzo. “Prima era stato prefissato un tetto di 15.000 euro, comprensivi di oneri notarili, ma adesso il prezzo sarà inferiore”.

L’assessore Cioppi, su questo punto, è convinto che i tempi della vendita degli immobili saranno brevissimi perché “il Comune è stato più volte sollecitato dai privati che hanno fretta di vendere”. L’Erap acquisterà i primi appartamenti nei prossimi mesi perché ha già a disposizione 400.000 euro di fondi stanziati.

I criteri per la partecipazione alla graduatoria. Stilare il bando per l’assegnazione degli appartamenti è uno dei prossimi obiettivi dell’amministrazione comunale di Urbino. I criteri per il bando, stabiliti con una norma regionale, lasciano ampia possibilità di movimento al Comune che inserirà tutti i filtri necessari per la partecipazione di famiglie italiane “così da assicurare l’integrazione ed evitare la ghettizzazione di Ponte Armellina. “Dobbiamo stare attenti – ammette Cioppi – ad attenerci ai criteri regionali. Non vogliamo introdurre delle linee di selezione possano sembrare discriminatorie”.

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