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Casa della Poesia, gli urbinati non sanno cos’è. Sgarbi: “Ignorante chi non la conosce”

di e    -    Pubblicato il 11/04/2015                 
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URBINO – A Urbino c’è la Casa della Poesia. Ma nessuno lo sa. O quasi. In giro per le strade di Urbino solo in pochi sono a conoscenza dell’inaugurazione del 27 marzo scorso a Palazzo Odasi, dove prima sorgeva il Museo della Città. Online non c’è un sito per avere informazioni e per le strade del centro non c’è nessuna indicazione sul nuovo spazio culturale.

“Quelli che non sanno niente della Casa della Poesia sono ignoranti, non conoscono Ezra Pound“, afferma Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura che ha fortemente voluto la nascita del progetto. “Non sanno neanche dove sono i quadri dei fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni” – aggiunge – “E per quel che riguarda la comunicazione, chi se ne occupa è in ritardo ma sicuramente provvederà”.

La casa della Poesia è stata realizzata per dare a Urbino “un luogo vivo, dove si faranno presentazioni di libri, si faranno incontri dedicati a poeti e scrittori. Sarà il luogo elettivo dove si parlerà di letteratura. Ma non solo”. Così è riportato dal sito del Comune e questa è l’unica traccia istituzionale online che però non è inclusa nella sezione beni culturali>musei e gallerie. Si trova qualcosa nell’area stampa e tra gli eventi, ma solo se si fa una ricerca accurata. Un turista che approda a Urbino, dunque, non riesce ad avere nessuna informazione su una novità rilevante mentre, ad ora, continuerà a finire nel sito dedicato al Museo della città, ormai inesistente nella realtà ma ‘intatto’ nel virtuale.

In mancanza di informazioni chiare, allora, è bene fare un punto insieme all’assessore stesso. L’ingresso è gratuito e Sgarbi ci tiene a sottolineare che “la Casa della Poesia è stata fatta per risparmiare il costo di un museo deserto. È inutile aprirla tutti i giorni, è un posto dove si fanno degli eventi singoli, come in un teatro. Al momento sono organizzati degli incontri e quando sarà pronto anche l’archivio sonoro probabilmente si aprirà su appuntamenti”.

Nel progetto è infatti prevista l’installazione di un museo delle voci di 100 poeti, dal 1900 a oggi, tra cui Oscar Wilde, Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, solo per citarne alcuni. “Nell’archivio – afferma l’assessore – ci saranno anche i nastri che doneranno la figlia e il nipote di Pound presenti il giorno dell’inaugurazione, dove c’erano 4000 persone”.

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Una sala di Palazzo Odasi

Palazzo Odasi al momento ospita una mostra fotografica dedicata proprio al poeta statunitense, allestita con opere di artisti tra cui Coburn e Cartier-Bresson. In un’altra sala si è trasferita la sala di lettura per bambini LillliPut, prima ospitata nel Collegio Raffaello. In programma anche una serie di incontri con scrittori intitolata Lascia che parli il vento. Dal canto al mito, il primo con Tomaso Kemeny è previsto per il 10 aprile. Per conoscere la programmazione completa e per non perdersi in “navigazioni difficili”, qui tutte le date degli incontri.

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